Lazio, con Milinkovic ottavi in serbo

Lazio, con Milinkovic ottavi in serbo
di Daniele Magliocchetti
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Lunedì 7 Dicembre 2020, 09:30

 Il Sergente è tornato. Un po’ Artista, un po’ bulldozer. E’ la forza di Milinkovic-Savic, spadroneggiare in campo grazie alla sua qualità e alla sua struttura fisica. Il centrocampo della Lazio ha ritrovato uno dei suoi padroni. E da gran giocatore ha rispolverato la sua classe e potenza nella partita più difficile e complicata della stagione. Un assist e un gol, soprattutto tre punti preziosi, probabilmente i più importanti del momento più delicato del campionato. Per Inzaghi non poteva esserci certezza migliore, a maggior ragione se gli altri due del reparto, Leiva e Luis Alberto, non sono in stato di grazia. A Cesena con lo Spezia, che ha messo in gran difficoltà l’intera squadra, è bastato lui, il gigante serbo che, dopo un avvio di campionato non felicissimo, è salito finalmente in cattedra e ha trascinato la Lazio verso un successo fondamentale. 
IL NUOVO PROFETA 
Per Inzaghi e la squadra è un calciatore prezioso, in campo, per come si muove in attacco e in difesa, sembra quasi spocchioso, in realtà è solo consapevolezza nei propri mezzi. Sergej però fa di più, anche perché a lui piace prevedere le cose e dirle prima. Durante la quarantena per il Covid, aveva detto che una volta tornato ci avrebbe pensato lui a risolvere la situazione. Detto, fatto. Ma non è la prima volta. Tre anni fa disse che avrebbe segnato a San Siro il gol vincente, così è stato, si è ripetuto, sempre con i nerazzurri l’anno scorso e pure quest’anno. Ma anche con la Juve una stagione fa, proprio di questi tempi, alla vigilia disse che ci avrebbe pensato lui e così fu, con un gol da favola. Adesso gli manca la ciliegina sulla torta, il primo gol in Champions. L’ha sempre inseguita e sognata, ma ora che la sta giocando non vede l’ora di assaporare la prima rete nell’Europa che conta. E di solito, quando Milinkovic si sblocca, poi frenarlo sotto porta diventa complicato. E’ già capitato alla Lazio, è successo in nazionale un mese fa, adesso farà di tutto per bissare pure domani con il Bruges. 
A CACCIA DI MILIONI
Inzaghi potrà fare affidamento su di lui per la sfida che vale gli ottavi di Champions, ma anche la società ci conta parecchio.

La partita col Bruges non è solo per la storia, visto che la qualificazione al turno successivo dell’Europa che conta, manca da venti anni, ma anche e soprattutto per il botteghino. Contro i belgi, la Lazio avrà la possibilità di giocare per due risultati su tre, ma Lotito gongola e vorrebbe tanto che la squadra riuscisse ad ottenere una vittoria, considerato che vale quasi tre milioni di euro. Per il momento i biancocelesti hanno messo in cassa circa 24 milioni, il gettone per gli ottavi di finale è di circa 10 milioni di euro. Un tesoro di 35 milioni che potrebbe anche aumentare, visto che da aggiungere ci sarebbe il market-pool che sarà da dividere con le altre italiane. Per la partita, il tecnico si affiderà ai titolari. A scricchiolare è Correa che ha un problema muscolare al polpaccio e solo oggi si capirà se potrà recuperare o meno. Ma c’è da tener d’occhio anche Luis Alberto che sta giocando con un problema all’adduttore, ma sta stringendo i denti per non lasciare la Lazio in un momento delicato. 

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