Ansia Lazio, drive in a Formello. Oggi si decide su Torino

Ansia Lazio, drive in a Formello. Oggi si decide su Torino
di Emiliano Bernardini
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Sabato 31 Ottobre 2020, 07:30

Tutti in fila a Formello. Ieri mattina il centro sportivo della Lazio si è trasformato in una sorta di drive in. Scene molto simili a quelle che si vedono negli ospedali. Non solo i giocatori (test obbligatorio da protocollo Figc 48 ore prima della partita) ma anche le famiglie si sono sottoposte al tampone. In totale circa settanta persone. Una colonna di macchine e gli operatori che passavano di finestrino in finestrino. Dalla mattina presto fino all’ora di pranzo. Prima i calciatori, che poi si sono allenati in un clima surreale, poi i membri delle famiglie: conviventi, mogli e bambini. Inutile negarlo: c’è apprensione. Perché il virus sta dilagando ovunque. Anche la bolla d’acciaio biancoceleste ora sta mostrando di avere qualche crepa. Ecco perché ancora una volta la società ha ribadito che per evitare i focolai è fondamentale il rispetto delle regole. Nessuna comunicazione ufficiale sui nomi. Solo indizi sui social. La moglie di Immobile che ha postato la foto della sua mano e quella di Ciro separate da un vetro e Luiz Felipe e Leiva che sono in isolamento insieme. Ieri hanno mostrato anche un video mentre fanno una corsetta in giardino. Singolare la scritta “Stay positive” a corredo. Oggi si avranno gli esiti. Fondamentali per fare un quadro più delineato in vista della trasferta di Torino in programma domani alle 15. Annullata la conferenza stampa della vigilia. Tre membri dello staff di Inzaghi (il vice Farris e il collaboratore Rocchini) erano risultati positivi al controllo della Uefa. Il preparatore Fonte è tornato con la febbre da Bruges. Nelle ultime ore pare che il virus si sia diffuso ulteriormente anche tra l’ufficio stampa. Ecco forse spiegato il motivo della decisione.


VEDUTE DIFFERENTI
Inzaghi fa la conta degli uomini. Sembrava averne persi altri due: Patric (aveva avuto vomito e giramenti di testa durante la gara contro il Bruges) e Fares (febbre). Entrambi sono stati messi in isolamento preventivo, ma lo spagnolo pare non aver nessun problema alla fine per Torino.

Nessun allarme nemmeno per Akpa Akpro, ieri non si è visto a Formello: era in permesso per sbrigare alcune pratiche legate al passaporto e al visto per andare il prossimo 4 novembre in Russia. La questione rinvio resta in sospeso. Per chiederlo è necessario che la squadra in questione abbia riscontrato almeno 10 positivi nell’arco degli ultimi sette giorni. Ma c’è di più perché all’interno della stessa società bianceceleste non c’è uniformità di giudizio. Inzaghi e Tare (era stato lui prima della sfida contro il Bruges ad ipotizzare il rinvio) vorrebbero giocare il jolly (ogni club può utilizzarne solo uno). La loro è una visione tecnica. La Lazio è in emergenza, tra covid e infortuni, Simone ha i giocatori contati. Lotito invece predica calma. Vuole avere un quadro chiaro dei tamponi e poi decidere. A ieri sera alla Lega di serie A non era stato comunicato nulla. 


FALSI POSITIVI
Oggi la squadra si sottoporrà a nuovi tamponi. La speranza è che emergano altri falsi positivi come già accaduto con quelli di verifica fatti dopo i test della Uefa. Prima del Borussia Hoedt era risultato positivo e poi negativo. Esattamente quanto successo pure a Pereira, fermato e poi partito per il Belgio il giorno successivo. Di situazioni bordeline ce ne sarebbero altre. Basti pensare al caso Hakimi, per cui l’Inter ha fatto la “guerra” alla Uefa. Nella Lazio invece ha prevalso la linea garantista. Adesso però il discorso si sposta sulla Serie A. La scarsa carica virale riscontrata lunedì in alcuni positivi può essere una preziosa alleata. Chi risulterà negativo potrà essere regolarmente riaggregato alla squadra per la prossima trasferta e magari anche quella successiva. Perché dopo il Torino, c’è lo Zenit a tre giorni di distanza e poi ancora la Juve (l’8 novembre) prima della sosta. 

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