Lazio: Immobile si candida, Inzaghi perdona Luis Alberto

Lazio: Immobile si candida, Inzaghi perdona Luis Alberto
di Alberto Abbate
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Venerdì 20 Novembre 2020, 07:30

All’improvviso può rientrare nei ranghi. Luis Alberto è vivo e lotta insieme a Inzaghi. «Sono io a fare le scelte tecniche, non gli altri», l’assicurazione del mister allo spagnolo, prima di provarlo ieri fra i titolari. Lotito e Tare sono ancora furiosi, ma al momento non hanno comunicato nulla né allo spagnolo né soprattutto al tecnico. E’ il sintomo che forse potrebbero non interferire nelle sue decisioni. L’utilizzo resta in bilico, ma l’allenatore sta facendo da una settimana pressioni. A Crotone Simone ha troppo bisogno del suo numero 10, devono restare fuori dal campo le altre questioni. E’ stato già multato, ci sarà comunque un confronto col diesse (ancora positivo) nei prossimi giorni, ma negli ultimi Luis Alberto ha dimostrato di volersi far perdonare col sudore in tutti gli allenamenti. La società voleva addirittura metterlo fuori rosa dopo il suo exploit senza giustificazioni, ma l’impressione è che adesso voglia far rientrare il caso senza alzare ulteriori polveroni. Se da una parte escludere il Mago darebbe un segnale di serietà e intransigenza per il futuro a tutti gli altri compagni, dall’altro sarebbe un clamoroso autogol tecnico e avrebbe pure ripercussioni mediatiche fuori. E, come rimproverato allo spagnolo, vanno lavati in famiglia i panni sporchi.
IL PARERE
Nessuno si è schierato con l’uscita a valanga di Luis Alberto. Prima di perdonarlo, come aveva fatto dopo l’esultanza polemica col Bologna, lo ha redarguito pure Inzaghi. Ma ora, per il bene della Lazio, la frattura deve rientrare e anche la punizione deve restare nei limiti. Così la pensano pure altri ex tecnici: «Vedrete che lo faranno giocare domani – assicura Edy Reja - perché c’è bisogno di lui. La storia rientrerà e pace sarà fatta. Alla fine dev’essere Simone a decidere, anche se capisco la società». Che non può però nemmeno rischiare di svalutare uno dei suoi gioielli più preziosi: «E non avrebbe senso impedirgli di non giocare una partita – sottolinea Delio Rossi – e riammetterlo dentro dopo. O il club lo mette ai margini oppure lo lascia a disposizione d’Inzaghi, che ha tutti gli elementi per decidere il da farsi». La verità nelle prove tattiche di oggi, insieme a un altro giro (il primo di gruppo già mercoledì, analizzato sempre da Futura Diagnostica) di tamponi. 
IL RITORNO
Gli ha portato fortuna il test numero tredici. Ha urlato “I’m back” a Formello, Immobile, con un sorriso in campo a 32 denti. Dopo l’ok dell’Asl (sospetti d’errore dell’autorità sul referto di martedì), visite d’idoneità passate ieri mattina e ripresa nel pomeriggio degli allenamenti. Dopo 16 giorni isolati, Ciro pensava di trovarsi fisicamente in condizioni peggiori, ma capirà se ce la farà a partire titolare o sarà meglio iniziare dalla panchina solo oggi. Intanto è stato provato subito con Caicedo davanti, perché Correa (insieme ad Akpa Akpro) ha svolto un differenziato dopo il ritorno dagli impegni argentini. A centrocampo Leiva è insidiato (in ottica turnover Champions) da Cataldi, sugli esterni Fares e Lazzari, con l’assenza di Marusic. 
OLIMPIADI
In difesa scontati Patric, Acerbi e uno fra Hoedt e Radu, corteggiato di nuovo dalla Romania per le prossime Olimpiadi: stavolta Stefan ci pensa, gli manca da capitano uno delle ultime competizioni.

Troverebbe col Brasile Under 23 Luiz Felipe, scomparso dopo la Juve fra vari dubbi. Come quelli su Strakosha non rientrato più fra i pali e sul cui tampone positivo, ad Avellino, si starebbero concentrando in assoluto le indagini: dopo la proroga richiesta, il perito nominato dalla Procura, Maria Landi, ha tempo per il deposito sino a lunedì.

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