Lazio, scende in campo Lotito. Atalanta, Romero positivo poi negativo

Lazio, scende in campo Lotito. Atalanta, Romero positivo poi negativo
di Emiliano Bernardini
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Domenica 31 Gennaio 2021, 07:30

 Subito dopo l’eliminazione in coppa Italia aveva telefonato ad Inzaghi. Non gli era piaciuto l’atteggiamento della squadra soprattutto nel finale. Ieri il presidente Lotito si è fatto sentire nuovamente: stavolta con la voce stipendi. E’ sceso in campo e l’ha fatto in maniera fragorosa. Venerdì, prima della chiusura delle banche, ha inoltrato i pagamenti degli emolumenti (di giocatori e staff) di febbraio e marzo 2021, oltre chiaramente a quelli di gennaio. Insomma il presidente della Lazio è andato controtendenza tanto che a Formello molti sono rimasti sorpresi. Proprio nello stesso giorno in cui la Federcalcio approvava la proroga del termine per il versamento dei salari, inizialmente fissato il 16 febbraio 2021 al 31 maggio. «L’ho fatto per dare un segnale» ha sottolineato Lotito che non aveva gradito alcune cose lette nei giorni scorsi: dal “piccolo imprenditore” al fatto che si menzionasse solo De Laurentiis come unico in regola nei pagamenti. 
ALTRA TELEFONATA A INZAGHI
Un segnale all’esterno ma anche uno all’interno di Formello. Una mossa che toglie qualsiasi alibi ai giocatori. Non è la prima volta che il presidente in prima persona dà il suo contributo. A volte lo ha fatto alzando la voce, altre parlando da pater familias. Stavolta ha toccato altre corde. C’è un posto in Champions da conquistare. La querelle stipendi era stata al centro di qualche frizione di troppo alla ripresa del campionato e poi subito dopo. Il campo ora è sgombro da equivoci. Il presidente sempre venerdì (in serata) ha telefonato ad Inzaghi per avvertirlo del pagamento delle due mensilità e ha ribadito di voler vedere una Lazio “aggressiva” a Bergamo. Tutto sereno anche sul fronte rinnovo. A mercato chiuso arriverà l’ufficialità. Insomma si tratta di aspettare ancora qualche ora. 
SIMO E GASP, ETERNA LOTTA
«Sappiamo che per arrivare tra le prime 4 dovremo fare qualcosa in più, ma anche per le arrivare tra le prime 6» ha ribadito il tecnico. La sconfitta di mercoledì brucia. E parecchio. D’altronde a Bergamo il successo in campionato manca dal 2016. Erano gli “esordi” di Inzaghi e Gasperini sulle panchine di Lazio e Atalanta. «Con loro non abbiamo ottenuto grandi risultati ma abbiamo vinto la più sfida più importante in Coppa» sottolinea con orgoglio Simone. Già ma servirà un atteggiamento decisamente diverso. E soprattutto niente errori. Soprattutto in difesa. C’è un dato che deve far riflettere: dalla stagione 2016/17 i biancocelesti hanno incassato 25 reti, una media di 2,27 a partita. Dicevamo di Simone e Gasp, i due yuppies del nostro campionato. Lazio e Atalanta da tempo con le rispettive filosofie provano a dare fastidio alle cinque big che hanno altri budget e fatturati. Storie diverse ma stessa fame di vincere. Non c’è una gran simpatia tra i due. Non a caso a domanda specifica Inzaghi risponde: «Non mi va di dire cose su Gasperini, ognuno è libero, io cerco di rimanere concentrato sulle cose su cui posso incidere».
COVID, CASO TRA I NERAZZURRI
La Lazio cerca la quinta vittoria di fila in campionato.

Tre punti che le consentirebbero di superare l’Atalanta rientrando nelle zone Europee. Le prime non perdono colpi e per il quarto posto la concorrenza è forte. L’Atalanta non ha dato l’elenco dei convocati (per la prima volta) in quanto all’interno del gruppo squadra dopo i tamponi di rito Romero è risultatopositivo. Il secondo tampone ha poi dato esito negativo. Il tesserato è asintomatico ed è in isolamento a casa. La Società ha attivato tutte le procedure previste dal protocollo in vigore e informato le Autorità per le procedure correlate. Da Bergamo hanno atteso l’ok della Asl per le comunicazioni.

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