Lazio, l'unione ritrovata. Dopo Inzaghi ecco anche la firma di Tare

Lazio, l'unione ritrovata. Dopo Inzaghi ecco anche la firma di Tare
di Alberto Abbate
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Lunedì 18 Gennaio 2021, 07:30

Detto alla romana: volemose bene. Basta un derby per riportare l’armonia e la pace. Come nelle migliori famiglie, succede anche in quella biancoceleste. Dopo mesi di discussioni, mugugni e scambi d’accuse, adesso la volontà di Lotito è quella di continuare tutti insieme appassionatamente. A un passo dalla firma sul rinnovo (forse addirittura triennale) non c’è solo Inzaghi, ma a sorpresa pure Tare, sul quale s’erano addensate inquietanti ombre. Sabato mattina lui stesso le ha sgombrate: «Contro tutti e tutto insieme». Il contratto del diesse è scaduto, ma a breve, e salvo altri intoppi, verrà ratificato sino al 2022. L’ultimo lo aveva firmato a novembre 2018 a poco più di un milione a stagione: ci sarà un ulteriore scatto per proseguire, è già stato tutto stabilito in un vis a vis nelle scorse settimane. E pensare che se l’era presa parecchio anche con lui, il presidente, per un mercato che stentava a decollare. Dopo il ritorno da Cortina e l’1 a 1 di Genova un vertice duro e serrato ha riportato tutto in ordine anche con Tare. Non a caso ora Lotito è tornato a difenderlo su tutte le sue scelte e a richiamare chi lo attacca per le ultime campagne. S’è convinto e ripete che Muriqi e Fares (quasi 30 milioni spesi insieme) alla lunga sbocceranno com’è successo con altre sue scommesse. Peccato che il kosovaro non sia ancora sbloccato a rete: nel derby avrebbe davvero significato toccare le stelle. Però meglio accontentarsi e continuare a godere. 
UNIONE
La svolta e gli intenti comuni sono ora l’aspetto più importante. Non a caso sono arrivate tre vittorie consecutive. Il patto, anche a livello di comunicazione, ora è remare tutti dalla stessa parte per riportare la Lazio ai livelli della scorsa stagione. Il 3 a 0 sulla Roma ha soltanto sancito la definitiva resurrezione. Lotito aveva spronato anche lo spogliatoio precedentemente, in un discorso al gruppo aveva chiesto a tutti di far vedere il loro reale valore. Venerdì sera è esploso in tutto il suo fragore. Una vittoria indimenticabile per supremazia e spessore, per compattezza e unione. Era proprio questo che il presidente voleva di nuovo ammirare. Dopo il lockdown – gare di Champions a parte - ne aveva quasi perso le tracce. Aveva avvertito egoismi e voleva placarli sul nascere. Per questo pretendeva di punire subito l’irriconoscente (prolungamento firmato a luglio) Luis Alberto per la sua uscita infelice. Chissà che ora anche il feeling fra i due non possa rinascere: dopo la doppietta, stavolta lo spagnolo ha esultato guardando anche la tribuna con sorriso e mani alzate. 
MERITI
A Formello è tempo di premi e rinnovi. Ora sì che quasi tutti se lo sono meritati. Sul cecchino Immobile (arriverà a 4 milioni) non ci sono mai stati dubbi. Anzi, il bomber è diventato proprio il nuovo collante (vedi a maggio col taglio degli stipendi) fra la società e i compagni. Sabato Ciro era da Zuma con la moglie Jessica e, dopo l’ennesimo gol nel derby, è stato preso d’assalto dai tifosi: è dovuto addirittura intervenire l’esercito per consentigli di divincolarsi. Beniamino assoluto, ma nel cuore dei laziali ormai c’è anche il suo amico Acerbi: il centrale avrebbe già firmato il prolungamento sino al 2025 a 2,5 milioni. Stessa durata, ma a cifre inferiori, imminente quello di Marusic. Persino su Radu (per un altro anno) sono in corso riflessioni positive, vista la sua improvvisa continuità di prestazioni. Caicedo e Strakosha sono i nodi dolenti: il Panterone (in scadenza nel 2022) aveva interrotto i discorsi, sul portiere pesano i suoi mugugni. Come fatto per Luis Alberto, Tare lo stava aiutando a far valere con Lotito i suoi interessi, ma Thomas ha cominciato – forse per l’insopportabile concorrenza di Reina – a fare i capricci. E’ emblematico il suo assordante silenzio post-vittoria nel derby. 
 

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