Lazio, Inzaghi: «Col Bruges una finale per la storia». Reina: «L’alternanza con Strakosha è un vantaggio»

Lazio, Inzaghi: «Col Bruges una finale per la storia». Reina: «L’alternanza con Strakosha è un vantaggio»
di Valerio Cassetta
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Lunedì 7 Dicembre 2020, 15:35

Obiettivo ottavi di finale di Champions League. Simone Inzaghi, tecnico della Lazio, presenta la sfida di domani sera all’Olimpico contro il Bruges. Ai biancocelesti basterà non perdere per passare il turno.

Attesa. «Domani è come se fosse una finale, e in questi anni le finali le abbiamo giocate molto bene. Speriamo sia così anche domani. Sarà una partita importante, che può valere la storia del nostro club. Sono 20 anni che la Lazio non arriva agli ottavi». 

Infermeria. «Correa? Oggi faremo l’allenamento, sicuramente non ci saranno Muriqi e Lulic. Per Correa, Patric e gli altri che hanno giocato con lo Spezia vediamo la rifinitura. Per loro due ci sono speranze, vediamo come risponderanno dopo la seduta di oggi».

Scenari. «Sappiamo che partita andremo a fare, vista l'importanza chiederò ai ragazzi di arrivarci nel modo giusto ma con la mente libera. Con la consapevolezza di essere forti e di poter battere il Bruges».

Gara della svolta. «Penso che per questo cammino in Champions siamo andati oltre le attese, ma ci credevo di poter passare il turno. Alleno una squadra forte: nove punti in cinque partite, in altri gironi il traguardo sarebbe già stato tagliato. Ci manca ancora la qualificazione matematica, speriamo ci sia domani».

Coronamento. «Non bisogna dimenticare che questi ragazzi sono quattro anni e mezzo che mi danno gioie. Abbiamo vinto trofei, raggiunto la Champions dopo i sacrifici. Domani potrà essere un'altra medaglia in bacheca, mancano 90 minuti. La squadra ha la mente libera e con grandissimo cuore come sempre. Ce la siamo sempre giocate»

Vigilia. «Al di là della partita con l’Inter del 2018, mi vengono in mente le ultime due finali di coppa contro Juventus e Atalanta.

Abbiamo giocate altre partite simili. La squadra è consapevole. Sarà una finale. Dovremo interpretarla nel modo giusto».

Qualità. «Lo spirito di squadra, l’union e la compattezza. Queste sono le nostre qualità. Abbiamo avuto gare ravvicinate con tanti infortuni. La squadra si è sempre compattata e abbiamo fatto ottime prestazioni».

Oltre al tecnico, anche Pepe Reina, il portiere della Lazio, è intervenuto in conferenza:

Leader. «La squadra è consapevole delle sue forze. E’ una partita speciale con il sapore della finale. Dobbiamo divertirci e ripetere le cose fatte in allenamento. Il Bruges è una squadra che palleggia, che ti fa correre, ma dobbiamo essere umili, cercando di fare la differenza».

Giocare con i piedi. «Per prima cosa mi metto i guanti per parare. Poi nella nostra filosofia e nel calcio moderno serve anche il gioco con i piedi. L’errore può capitare».

Ambiente. «E’ una società che vuole fare un passo in avanti ulteriore, arrivando al livello delle cinque che lottano sempre per traguardo importanti. Mi piace la compattezza, il non mollare mai e una forza mentale straordinaria».

Gerarchia. «E’ un gruppo unito. Nessuno di noi è sopra altro. La società viene prima di tutto».

Dualismo. «Non mi sono preso la porta. Tutti lavoriamo al massimo per giocare più gare possibili. Il mio rapporto con Thomas Strakosha è straordinario. Impariamo l’uno dall’altro».

Alternanza. «Sia io che Strakosha possiamo giocare in qualsiasi momento. E questo è un vantaggio, non deve essere lo spunto per una polemica» 

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