Lazio, Immobile a vita e con la fascia di capitano

Lazio, Immobile a vita e con la fascia di capitano
di Alberto Abbate
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Martedì 1 Settembre 2020, 07:30
 Ciro, Ciro, tondo. A vita con la Lazio e capitano prima del previsto. Sulla fascia al braccio si deciderà però soltanto al ritorno di Lulic per una questione di rispetto. Intanto c’è l’annuncio sul rinnovo. Due giorni fa aveva trovato l’accordo nella notte con Lotito, ieri l’ufficialità è arrivata dalla radio del club capitolino. Perché la firma sul contratto verrà apposta al rientro da Auronzo. Prolungamento sino al 2025 con opzione per un ulteriore anno. Immobile non si tocca, Immobile è blindato. Altro che Leeds o addirittura Barcellona, altro che ritorno a Napoli del figliol prodigo. Ormai Ciro è romano, è la bandiera della Lazio. Ritoccato ancora l’ingaggio, gli era stato promesso, se l’è meritato. Quattro milioni a stagione per l’ultima Scarpa d’oro, più ulteriori bonus legati ancora ai gol e ai trofei del futuro. Venti milioni complessivi certi e l’opportunità di rimanere in società se, dopo i 35-36 anni, dovesse appendere gli scarpini al chiodo. Ciro ormai è figlio di Lotito, di ogni tifoso. Ciro è già il simbolo e può diventare la leggenda assoluta della Lazio. Il primo agosto ha chiuso la stagione laureandosi per la terza volta capocannoniere del nostro campionato. All’ultima giornata ha eguagliato il record di reti (36) della Serie A di Higuain e ha superato Lewandovski nella corsa alla scarpa d’oro. Immobile è il miglior bomber italiano ed europeo, non ha eguali in questo momento. 
LA FASCIA
E può superare tutti gli attaccanti della storia biancoceleste il prossimo anno. E’ a quota 125 centri, a meno 2 da Signori, gliene mancano 34 per raggiungere in vetta Silvio Piola, un mito. Alla media dell’ultima annata sembra abbordabile subito il traguardo.
Non ci sono più limiti per Immobile, prossimo capitano. Se Lulic non tornerà al suo posto, con Parolo spesso in panchina dal primo minuto, la fascia verrà data a Ciro. Era già vice, diventerebbe il primo. Nello spogliatoio è il leader indiscusso. Dopo il lockdown aveva aiutato la società a convincere il gruppo della necessità della decurtazione (di due mesi) dell’ingaggio. Adesso ha fatto pure da tramite al contrario. Ha messo una buona parola per l’amico Acerbi con Lotito, va fatto a tutti i costi anche il suo rinnovo. Poco importa che chieda tre milioni, in difesa è il pilastro. E anche Inzaghi va accontentato sul prolungamento e sopratutto sul mercato. 
VICE
Il rinnovo d’Immobile a cifre così alte è comunque già l’emblema della crescita della Lazio. Rispetto a pochi anni fa il monte-ingaggi si è raddoppiato. E’ il segno che il club vuole davvero fare il salto, lottare ancora per lo scudetto e non sfigurare in Champions. Adesso va fatto solo un ulteriore passo. Perché la strategia sugli acquisti non può essere più quella del passato. Lotito continua a trattare allo sfinimento gli obiettivi sino all’ultimo centesimo. Il vice-Immobile, per esempio, è stato bloccato addirittura a giugno: Tare vuole a tutti i costi Muriqi (c’è già l’intesa per un quinquennale a 2,5 milioni a stagione) a Formello, ma non troppo lontano dalle cifre (15 milioni) a cui era stato promesso. L’ultimo sforzo è stato alzare l’offerta a 16,5 milioni più tre di bonus: è attesa una risposta positiva dal Fenerbahce, che sinora ha fatto sempre muro. Lo spilungone kosovaro è ai box per uno stiramento, non è stato però inserito nella foto di squadra del club turco. E’ prossimo ad essere ceduto, ma i 20 milioni cash sono troppi per la Lazio, forte del pressing della punta per sbarcare il prima possibile a Fiumicino. 
DISTANZA 
Aspetta invece da tre settimane Fares di poter prendere il primo treno. Non ha sortito al momento alcun effetto l’ultima telefonata di Lotito, il presidente Mattioli non accetta nessuna contropartita per l’esterno. Col ventiquattrenne è da tempo chiuso l’accordo, ma ora pure lui si sta spazientendo. Il manager Raiola sta facendo da tramite per provare a sbloccare l’affare al più presto. Lotito ha presentato un ultima offerta da 8,5 milioni, ma resta sempre in canna il colpo. Praticamente chiuso, se solo non mancasse sempre un soldo per fare un euro.
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