Lazio, se il gol è Immobile: quando Ciro non segna la squadra non vince

Lazio, se il gol è Immobile: quando Ciro non segna la squadra non vince
di Alberto Abbate
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Venerdì 17 Luglio 2020, 07:30
La macchina da gol s’è inceppata. Se non segna Immobile, la Lazio non gira. E così anche a Udine arriva un punticino striminzito, ma non la vittoria. Ciro ci prova e riprova, poca roba. La sua prima girata viene deviata, un’altra al volo facilmente parata. Il bomber sembra troppo nervoso ormai sotto porta. Si lancia a terra e protesta, è come se si sentisse addosso tutta la responsabilità. E in effetti come dargli torto a guardare la statistica: solo se Immobile timbra, la Lazio trova i tre punti in classifica. E’ successo in due occasioni dalla ripresa della Serie A: Ciro ha segnato una sola volta (al Torino) su azione, s’era sbloccato su rigore la giornata prima contro la Fiorentina. Guarda caso, sono gli unici due successi biancocelesti dalla ripartenza. Purtroppo, senza i gol del capocannoniere, si contano 4 sconfitte (Atalanta, Milan, Lecce e Sassuolo) e l’ultimo pari di mercoledì al Dacia Arena. Dove la novità è invece la porta (dopo 12 gol subiti) inviolata. Per carità, ha fatto i miracoli Strakosha, sopratutto nella ripresa, ma nel primo tempo la Lazio ha dominato e ha sciupato un’occasione dietro l’altra. Lazzari e Luis Alberto continuano a sfornare assist a raffica, ma non trovano la deviazione di nessuna punta. Manca tanto l’infortunato Correa, Caicedo non tira, Adekanye entra, ma può metterci solo la grinta. Adesso aumenta pure il rimpianto di non aver centrato il colpo Giroud a gennaio per ovviare al problema. Questo imprevisto momento post-Coronavirus ha scoperchiato ulteriormente la pentola. 

CONFRONTI
In realtà, è corta in ogni reparto la coperta. Fra le righe («Giocano sempre gli stessi»), Inzaghi ora si lamenta. Eppure è stato lui ad avallare ogni decisione di mercato (Vavro, Jony, Adekanye) e rosa (Bastos, i due Anderson), salvo poi fidarsi poco della panchina. E’ chiaro che in inverno, una volta uscito da Europa League e Coppa Italia, immaginava di poter preparare agevolmente una gara a settimana. Al rientro però ha forzato la mano con ogni scelta, gli infortuni (pochissimi durante il resto della stagione) sono stati il conseguente boomerang. Per lunedì in forte dubbio pure Radu e Jony, usciti malconci dall’ultima sfida. Anche lo staff medico resta sotto accusa: martedì Lotito ha convocato a Villa San Sebastiano il responsabile sanitario Pulcini e il nuovo nutrizionista Fabbri, protagonisti addirittura di un litigio sui social. i panni sporchi si lavano in famiglia. Per questo Inzaghi (scontento dell’atteggiamento di alcuni) e Parolo a Udine hanno difeso il gruppo a spada tratta. Si superano a Formello insieme le difficoltà. 

RICORSO OK
Intanto ieri è arrivata una buona notizia: parzialmente accolto il ricorso per Patric, la squalifica viene ridotta (tornerà col Cagliari) di una giornata. Conferme sulle chance di Fabio Guadagnini di diventare il nuovo portavoce di Lotito (De Martino rimarrebbe all’ufficio stampa), ma l’ex Milan deve abbassare la sua richiesta economica. L’impressione è però che il presidente abbia altre rivoluzioni in testa. 
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