Lazio, Ciro d'Italia su Caicedo

Lazio, Ciro d'Italia su Caicedo
di Emiliano Bernardini
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Venerdì 19 Aprile 2019, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 09:02
Ora Inzaghi si aggrappa a lui per far diventare realtà quel sogno Champions che fino a qualche giorno fa sembrava essere scivolato via ancora una volta. Scappato per mancanza di cinismo. Felipe Caicedo l’uomo della provvidenza. Dal gol divorato a Crotone quasi un anno fa a quello di mercoledì all’Olimpico sembra passata un’eternità. Braccia spalancate sotto quella curva Nord a cui è entrato nel cuore dopo il graffio nel derby contro la Roma il 2 marzo scorso. Non è certo l’attaccante che accende i sogni o fa impazzire i bambini ma è la giusta spalla che ti risolleva nel momento del bisogno. 

PUNTI PESANTI
Felipe di piacervi. L’abbraccio con Immobile vale più di mille parole e dei 16 mila like dei tifosi laziali. Nel momento in cui Ciro fatica a trovare la porta i due si scambiano i ruoli. Segna Caicedo su assist di Immobile. Quindici dei cinquantadue punti della Lazio li ha portati proprio l’attaccante ecuadoriano. Cinque gol e altrettante vittorie. In due occasioni, contro Frosinone ed Empoli, è stato decisivo. Uno a zero e tutti a casa. Basti pensare che il romanista Dzeko nei suoi quattro anni in giallorossi ci è riuscito solo 4 volte. Caicedo ha griffato 5 reti e dopo il Immobile (14 gol) è il secondo marcatore della Lazio. Non ruba l’occhio. Anzi magari strappa qualche commento negativo. E’ un giocatore fisico, dotato tecnicamente con un bisogno assurdo di fiducia. Fiducia che ogni volta che gli viene concessa lui ripaga con un gol e con qualche giocata. E’ l’uomo che serviva alla Lazio in questo momento. Alla squadra di Inzaghi serviva una vittoria sporca per ritrovare sorriso e convinzione. Servivano i tre punti per non mollare mai. E poco importa se davanti ci sono le “corazzate” del nord. La Lazio vuole e deve crederci. Proprio come Caicedo. Sbagliato indicarlo come il nuovo Immobile o immaginare possa fare le stesse cose. L’ecuadoriano ha caratteristiche diverse. E’ una prima punta pesante capace di duettare. Un’ottima spalla come detto. Sbagliato chi pensa che con lui la squadra giochi peggio. Anzi. E’ l’unico in grado di tenerla alta e di farla salire. Sbraccia, sgomita e con i piedi sa giocare bene. Certo non è il bomber da 20 gol a stagione ma in questo momento servono tutti. Un gol vale uno da qualsiasi piede arrivi. E Caicedo ora ci ha preso gusto. Ci riproverà anche sabato contro il Chievo. 

BISOGNO DI RIPOSO
Domani Inzaghi farà turnover. In tanti hanno bisogno di riposare a cominciare da Lulic. Non è un mistero che nelle ultime gare sia durato 70 minuti. Un moto perpetuo che ha bisogno di un turno di stop. Anche perché sulla carta i gialloblù, già retrocessi, sono l’avversario più semplice. E non va dimenticato che la prossima settimana ci sarà la semifinale di ritorno di Coppa Italia e la sfida contro la Sampdoria in campionato. Non solo lui perché anche Milinkovic potrebbe riposare visto che in mediana tornerà Luis Alberto dalla squalifica e Parolo ha riposato parecchio nell’ultimo mese. Discorso a parte per Immobile. Anche Ciro è stremato ma a lui basterebbe ritrovare il gol per ricaricare immediatamente anche le pile del fisico. Inzaghi da ex attaccante lo sa e per questo non lo farà riposare. D’altronde con Caicedo come per Ciro non sarà difficile tornare Felipe. 
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