Lazio, senti Zola: «Con Sarri prima o poi si raccolgono i risultati. Tante insidie a Cagliari»

L'ex calciatore e vice di Sarri al Chelsea presenta il match dei biancocelesti nella "sua" Sardegna

Lazio, senti Zola: «Con Sarri prima o poi si raccolgono i risultati. Tante insidie a Cagliari»
di Valerio Marcangeli
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Sabato 5 Marzo 2022, 10:20

Altro bivio per la Lazio. Il cammino europeo biancoceleste passerà per l’ultima tappa della carriera calcistica di Gianfranco Zola. L’ex attaccante oggi si divide tra la Sardegna e Londra. Ogni tanto si concede una serata da opinionista ad Amazon Prime Video e qualche scappata negli Stati Uniti per espandere un business nel campo delle gelaterie con alcuni soci tra i quali c’è anche l’ex biancoceleste Roberto Di Matteo: «Ho deciso di dare spazio a cose che ho trascurato per tanto tempo». Ogni volta che vedeva la Lazio in campo si esaltava (vittima preferita con 10 gol segnati) e quando glielo ricordi risponde col solito aplomb: «Mi dispiace, davvero niente di personale». Quella Lazio dove oggi c’è Sarri, tecnico al quale ha fatto da vice al Chelsea prima di allontanarsi – momentaneamente – dal mondo del calcio.

Che ricordi ha della stagione 2018/19?

«È stata un’esperienza eccezionale.

Dal punto di vista dell’apprendimento è stata veramente incredibile. Ho imparato tantissime cose dal modo di fare calcio di Maurizio. È molto bravo, preparato e minuzioso. Lui è un grandissimo lavorature, un classico 24/7».

«Sicuro giocano Pedro e Giroud, gli altri sceglili te»: ma andò veramente così prima della finale di Europa League tra lei e Sarri?

«Lui mi disse così, ma tanto poi scelse anche gli altri (ride, ndr). Scherzi a parte, ai tempi era un grande estimatore di questi giocatori e aveva ragione. Oltre ad avere qualità tecniche tuttora hanno un grandissimo senso del gruppo e questo a lui piace tanto».

Ecco perché l’esterno canario se lo è portato alla Lazio…

«Assolutamente. Parliamo di un giocatore con un’esperienza incredibile che è sempre stato in squadre vincenti. È uno di quei calciatori che anche se non giocano sempre fanno la loro parte».

Le sembra che pian piano il gruppo biancoceleste stia capendo cosa gli chiede Sarri?

«All’inizio ho visto una difesa che probabilmente ha subito gol che le sue squadre non sono abituate a prendere. Nell’ultimo periodo invece ho notato cose molto buone come la vittoria a Firenze e anche il muovere la palla più velocemente da dietro, caratteristica del gioco di Sarri. Non è facile cambiare una squadra che ha fatto molto bene con Inzaghi, ci vorrà del tempo. Probabilmente Maurizio dovrà anche cambiare qualche giocatore. Comunque rispetto allo scorso anno i punti in meno sono solamente 4. Siamo lì».

Del Cagliari di Giulini invece che ne pensa?

«Mi è capitato diverse volte di sentire il presidente. Nel nuovo anno la squadra ha fatto degli ottimi risultati. È molto più solida rispetto a prima e questa è una cosa molto importante. La scorsa stagione era parecchio fragile dietro, mentre ora sembra aver trovato equilibrio. Recentemente è andata a vincere a Torino e a Bergamo, due grandissimi risultati. All’Unipol Domus zoppica di più, ma credo che dipenda dal fatto che Mazzarri stia lavorando di più sulla fase difensiva. Ciò in trasferta aiuta, ma quando giochi in casa e devi attaccare fai più fatica. Reputo comunque giusta la filosofia del tecnico vista la situazione in classifica».

Che partita sarà?

«Sarà sicuramente una gara insidiosa per la Lazio, anche se i biancocelesti nelle ultime stagioni hanno statistiche favorevoli contro i rossoblù».

Che ne pensa invece del duello con sfondo azzurro tra Immobile e Joao Pedro?

«Immobile ormai a livello nazionale continua a dimostrarsi un realizzatore straordinario visto che segna in ogni modo. Ci è riuscito meno con l’Italia perché Mancini gioca in maniera diversa, ma parliamo di un calciatore con un pedigree di eccezione. Joao Pedro è un attaccante completo. Oltre a essere un grande realizzatore gioca molto per la squadra ed è anche decisivo visto che i suoi gol sono sempre pesantissimi. Per me farebbe comodo alla Nazionale perché ha la qualità giusta per come giocano gli Azzurri».

È fiducioso in vista degli spareggi per Qatar 2022?

«L’Italia vista agli Europei mi fa essere super fiducioso. Incredibile ritrovarsi in questa condizione, ma pur non avendo raggiunto la qualificazione diretta la squadra ha giocato bene, e questo mi fa essere ottimista. Se dovessimo affrontare il Portogallo sarà dura, però anche loro avranno da preoccuparsi».

Un suo giudizio su quello che sta accadendo in Ucraina con conseguenze anche per il suo Chelsea…

«In primo luogo la mia tristezza va per un Paese che è dilaniato dalla guerra. Io poi sono un carissimo amico di Andriy Shevchenko che ho sentito di recente e mi addolora tantissimo vederlo soffrire così. Ammetto anche che mi dispiace per come si sia arrivati alla messa in vendita del Chelsea da parte di Abramovich, ma tutto ciò passa in secondo piano di fronte a questi avvenimenti. La cosa più triste è che la guerra va avanti, ci sono vittime e distruzione. Siamo nel 2022 e tante persone innocenti continuano a perdere la vita giorno dopo giorno: tutto ciò mi fa quasi piangere».

Provando a chiudere con un sorriso: rinnovo sì o rinnovo no per Sarri?

«Sarri è uno che lavora tanto. Dal canto suo Lotito è esperto e sa quello che deve fare. Deciderà lui, ma sull’applicazione di Maurizio non ho dubbi e in genere quando lavori tanto i risultati prima o poi li raccogli». Parola di Magic Box.

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