Lazio, Acerbi sigillo di garanzia in difesa

Lazio, Acerbi sigillo di garanzia in difesa
di Daniele Magliocchetti
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Mercoledì 21 Agosto 2019, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 12:48
Il Re Leone è pronto a ruggire di nuovo. Vuole regalarsi la Champions e riprendere la scalata al record di presenze. Scalpita Francesco Acerbi per cominciare la sua seconda stagione con la maglia della Lazio. Per lui è un anno fondamentale, forse il più importante della sua carriera. E’ convinto che la squadra sia più forte dell’anno passato, ma soprattutto più consapevole dei propri mezzi. A sentirlo parlare, dubbi non ce ne sono, lui e i suoi compagni, durante il mese di ritiro, facendo anche alcuni confronti con l’allenatore, hanno finalmente capito cosa non è andato l’anno passato e cosa si deve fare per agguantare l’obiettivo più ambito, il quarto posto. Un cruccio. Un chiodo fisso vero e proprio, visto che la Champions l’ha giocata nel 2012 col Milan ma con scarsi risultati. Francesco è uno di quelli che parla poco, preferisce che sia il campo a farlo, per questo lavora sodo e a testa bassa. Ha seguito in silenzio e con trepidazione l’evoluzione del mercato, sperando fino all’ultimo che Milinkovic, o Sergio come lo chiama in campo e nello spogliatoio, restasse alla Lazio. Con lui in squadra, tutto è possibile. Si sente più sicuro. Per questo motivo, da quando ha avuto la percezione che il serbo non andrà più via, con amici si è sbilanciato che, a suo parere, la Lazio è la favorita per la corsa Champions dopo le tre grandi Juve, Napoli e Inter.
LEADER CARISMATICO
L’aveva detto quasi timidamente durante Auronzo, ora ne ha la certezza. Su di lui, Inzaghi si appoggia sistematicamente per la fase difensiva. E’ il leader del reparto, colui che richiama all’ordine tutti, perfino il senatore Radu che, nonostante i suoi dodici anni di biancoceleste, lo ascolta come un oracolo. Ed è stato proprio Francesco, con l’aiuto di Farris, a spiegare per bene a Vavro (oggi conferenza di presentazione), l’ultimo arrivato, come muoversi tra gli schemi della difesa laziale. E lo slovacco ha avuto un picco nella fase finale di Auronzo e per l’intera settimana tedesca a Marinfield, proprio grazie all’aiuto dell’ex centrale del Sassuolo. Nessuna invidia per l’eventuale concorrenza nel reparto, anzi, come sempre, si è messo a disposizione, aiutando il compagno ad inserirsi nel migliore dei modi, nello spogliatoio, ma soprattutto in campo. E’ questo quello che piace a tutti di Acerbi, la totale abnegazione alla causa, anche se lui lo fa con estrema naturalezza e semplicità. E’ concentrato e carico per l’inizio del campionato, anche per riprendere la sua scalata al record di Zanetti con 162 partite consecutive. L’anno scorso si è fermato a 149 gare di fila a causa di una doppia ammonizione rimediata col Napoli, con Rocchi che, probabilmente, gli rifilò il secondo cartellino in modo fin troppo eccessivo, tanto da chiedergli scusa qualche mese dopo. Ma ora Acerbi è pronto a ricominciare e riprendere la scalata, ripartendo dalle ventiquattro gare di fila dell’anno scorso. E se alla prima stagione con la Lazio ne ha fatte cinquanta di partite, è fiducioso che il record di Zanetti prima o poi lo agguanterà. 
LE TRATTATIVE 
In attesa che la società riceva il transfer di Jony (la Fifa con una mail prima di ferragosto aveva garantito che entro il 20-22 del mese avrebbe inviato il documento seppur sub iudice) e ufficializzi i rinnovi di Correa (ieri il suo agente Lucci era a Formello per sistemare le ultime pratiche) e Luis Alberto, il direttore sportivo Tare lavora sulle partenze di Durmisi e Wallace. Sul danese, la Lazio si sta convincendo a darlo in prestito, non c’è solo il Fenerbaceh e il Betis, ma anche qualche possibilità in Italia, il Verona potrebbe essere tra queste. Forse pure per Wallace, anche se il suo procuratore Mendes sta tentando di spingerlo verso il Benfica o in Spagna tra Valencia e Deportivo la Corunua. In avanti tra gli obiettivi c’è sempre Petagna.
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