La serie A femminile divisa sui play-off: meglio fermarsi

La serie A femminile divisa sui play-off: meglio fermarsi
di Roberto Avantaggiato
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Martedì 9 Giugno 2020, 07:30
La serie A femminile alza bandiera bianca, la Lega Pro scende invece in campo per giocare play-off e play-out. Il Consiglio Federale ha delineato i contorni anche per la conclusione degli altri campionati di questa stagione calcistica a dir poco travagliata. «La decisione di sospendere il calcio femminile è una nota negativa per me. Sarebbe stato un bellissimo spot per tutto il movimento dare pari dignità alle ragazze». Così il presidente Gravina ha commentato lo stop al calcio in rosa, al quale non è bastato il contributo di 700 mila euro del Fondo Salva Calcio per rimettersi in moto.

IL PARERE
Determinante, per lo stop, il parere delle calciatrici, che hanno fatto sapere di non gradire (anche alcune società hanno tentennato) l’ipotesi di concludere il campionato con la formula dei play-off. «Dispiace che non ci sia stata volontà comune, perché la Figc aveva predisposto un protocollo ad hoc per giocare le gare in una sede unica e con spese a carico della Figc», si rammarica Ludovica Mantovani, presidente della Divisione Femminile. Con la classifica cristallizzata, lo scudetto non sarà assegnato mentre sarà utilizzato l’algoritmo per determinare le posizioni in classifica: la Juve sarà comunque prima e andrà in Champions insieme alla Fiorentina (che pur avendo gli stessi punti del Milan dovrebbe essere favorita dall’algoritmo). Scende in B, che sarà allargata a 14 squadre, solo l’Orobica. Retrocessione delle ultime in classifica anche nei tre gironi di la Lega Pro (Gozzano, Rimini e Rieti) mentre per determinare le altre sei squadre che scenderanno in sedre in serie D si giocheranno i play-out. Da ieri, invece, possono festeggiare il salto in serie B il Vicenza, il Monza (il club che ora è di Berlusconi e Galliani mancava da 19 anni) e la Reggina. La quarta squadra, uscirà fuori dai play-off, che si giocheranno a partire dal 1 luglio. Per quanto riguarda i campionati dilettantistici, approvate le proposte della Lega Dilettanti, con la promozione in Serie C delle prime 9 classificate di ogni girone della serie D (tra le quAali ci sono anche il Palermo e il Grosseto) mentre le ultime quattro di ogni girone (36 in tutto) sono retrocesse in Eccellenza. Inutile si è rivelata, per quest’ultime la protesta messa in atto da 31 club.
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