La Roma c'è, ma non si vede

La Roma c'è, ma non si vede
di Stefano Carina
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Mercoledì 14 Luglio 2021, 07:30

 «Abbiamo un’idea ma bisogna lavorare per capire come possiamo esprimerci al massimo». Già il giorno della presentazione, Mourinho sapeva come avrebbe giocato la Roma. Non ha voluto dirlo ma questi due mesi, iniziati il giorno dell’annuncio a sorpresa (4 maggio), gli hanno permesso di studiare la rosa e presentarsi ai calciatori con dettami tattici chiari e inequivocabili. E così, nonostante continui a nascondere la squadra (a tal punto che nemmeno ai media sarà concesso di assistere alle prime due amichevoli stagionali che non verranno neanche trasmesse dai canali social del club), gli sono bastati pochi giorni di ritiro per illustrare al gruppo l’idea di base sulla quale impostare la stagione. Si tratta del 4-2-3-1, stella polare tattica che lo ha accompagnato nell’ultima avventura al Tottenham. Con Pellegrini (ieri confermato Capitano dal comunicato che annunciava il nuovo main sponsor) che sta lentamente recuperando dall’infortunio al flessore, le prime prove del trio offensivo hanno visto Zaniolo a destra, Mkhitaryan centrale ed El Shaarawy a sinistra, dietro a Dzeko (che ha confermato il disgelo su Instagram, indossando la nuova maglia e ricevendo il classico “daje” dal club). Squadra a forte trazione anteriore che sfrutta la fisicità di Nicolò da un lato e la qualità nell’uno contro uno del Faraone dall’altra con l’armeno ed Edin pronti ad alternarsi come finalizzatori/assist men.
LA VARIANTE OFFENSIVA
Ma Mou ha già spiegato alla squadra (ieri a cena a Trigoria) che dovrà imparare ad essere camaleontica, a seconda dell’avversario e delle fasi di gioco. Per questo motivo vedremo la Roma in stagione passare spesso e volentieri dal 4-2-3-1 ad una sorta di 3-2-5 in fase offensiva. I tre dietro non saranno tre difensori ma lo Special One prevede che possa abbassarsi in mezzo ai due centrali uno dei due mediani (l’indiziato, quando arriverà, è Xhaka, l’alternativa è Cristante che ha svolto il ruolo già con Fonseca), alzando contemporaneamente i due terzini in ampiezza, in versione ali. Idea di gioco che verrà utilizzata quando la Roma vorrà fare la partita, puntando sul possesso-palla, contro squadre che penseranno soltanto a difendersi. In questa variante tattica, oltre alla posizione di uno dei centrocampisti, è fondamentale il ruolo di Dzeko al quale viene chiesto di venire incontro per ricevere il pallone mentre uno dei due esterni offensivi (a turno) attacca la profondità, sapendo di poter contare sulla qualità del bosniaco nel fraseggio. Già il fatto di non doversi fossilizzare su uno schema-base è piaciuto al gruppo. E va di pari passo con quanto Mou aveva spiegato alla Terrazza Caffarelli: «Dobbiamo mettere i giocatori nella condizione migliore, non vogliamo che qualcuno giochi in un modo che non gli piace». Qualcosa in più si capirà nei primi test amichevoli, confidando negli highlights di chi dovrà montare i filmati. Non parteciperà a queste due gare il primo acquisto stagionale. Si tratta di Rui Patricio che ieri è sbarcato poco prima di mezzogiorno all’aeroporto di Fiumicino e ha svolto in seguito le visite mediche a Villa Stuart: «Felice di essere qui, sono pronto per lavorare con Mourinho».
ECCO RUI PATRICIO
Il portiere, che nel bilancio del Wolverhampton figurava ancora a 4,5 milioni, sarà pagato 11,5 milioni più due di bonus.

Il trasferimento sarà diretto ma il pagamento inizierà nel 2022, questo per rientrare nei paletti dell’indice di liquidità voluto dalla Figc (al momento l’unica cessione è di Under con il versamento da parte del Marsiglia che inizierà proprio il prossimo anno). Il portoghese usufruirà da domani di qualche giorno di vacanza e tornerà a Roma lunedì, pronto ad aggregarsi ai nuovi compagni.

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