Roma, una notte a Old Trafford per sentirsi grande

Dzeko
di Ugo Trani
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Giovedì 29 Aprile 2021, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 30 Aprile, 10:19

I Friedkin, alla loro prima stagione nella Capitale dopo lo sbarco di agosto, possono andar fieri almeno di questo traguardo per certi versi nemmeno messo in preventivo: c’è solo la Roma a rappresentare l’Italia nelle competizioni continentali. Così come, però, resta solo l’Europa League alla squadra di Fonseca, obiettivo diventato fondamentale proprio per la nuova proprietà Usa che avrebbe voluto la partecipazione alla prossima Champions passando per il campionato e che invece, colpa del rendimento scadente in serie A, potrà ottenerla solo vincendo il trofeo a Danzica il 26 maggio. Ma l’ostacolo che precede la tappa in Polonia va ancora superato. E di mezzo c’è la big del torneo, la favorita tra i 4 club rimasti in corsa (e per la verità anche in partenza): stasera a Old Trafford (ore 21) la semifinale d’andata contro il Manchester United che anche a Trigoria conoscono bene per i precedenti abbastanza inquietanti, con 3 sconfitte in 3 viaggi e compreso l’umiliante 7-1 dell’aprile del 2007 con Spalletti in panchina, e per gli avversari che sono passati nei nostri club, da Pogba a Cavani.

STORIA A SÉ
Non è il ranking a pesare sul match, con lo United all’8° posto (nonostante l’addio alla Champions dopo la fase a gironi) e la Roma comunque al 14°. È il palmarès a fare la differenza, con i successi dei Red Devils che certificano lo status di superpotenza mondiale. Bacheca di prestigio con 1 Coppa dei Campioni, 2 Champions, 1 Coppa delle Coppe, 20 titoli in Premier, 12 FA Cup, 5 vittorie in Coppa di Lega, 1 Supercoppa europea, 1 Intercontinentale e 1 Europa League, l’ultimo trionfo del 2017, con i giallorossi Smalling (assist) e Mkhitaryan (gol) titolari. Ma nella stagione controversa per Fonseca, sia i ko del passato che le conquiste della big d’Inghilterra potrebbero non incidere nella notte a Old Trafford, dove il Milan di Pioli è riuscito a pareggiare l’11 marzo nell’andata degli ottavi (1-1), cadendo poi a San Siro (0-1), eliminazione firmata Pogba.

Lo United di Solskjaer, al 2° posto in Premier con 10 punti in meno del City, ha qualità ma non equilibrio. Possibile la presenza in un centrocampista in più per non sbilanciarsi. La Roma, efficace quando trova lo spazio per ripartire come si è visto ad Amsterdam, ha la chance di ribaltare il pronostico. È scritto, del resto, nel racconto del suo percorso nella competizione: l’unica sconfitta in 12 partite, il 10 dicembre a Sofia contro il Cska, è stata ininfluente. E nel 2021 5 successi e 1 pari che è l’ultimo risultato, il 15 aprile all’Olimpico, utile per far fuori l’Ajax e andare in semifinale. L’altra faccia dei giallorossi, insomma: in Europa League hanno recitato da protagonisti, limitandosi a essere comparse in Italia. Con 10 sconfitte in campionato, dove pure il 7° posto è a rischio e la zona Champions a -11, e quella in Coppa Italia, cadendo agli ottavi in casa contro il neopromosso Spezia, la sera della gaffe delle 6 sostituzioni.

ALTO GRADIMENTO
Fonseca, come si sa ormai da qualche settimana, non si gioca più il posto. Saluterà a fine stagione, avendo capito che i Friedkin voglio insediare il loro allenatore, probabilmente sarà Sarri. Ma il portoghese ci tiene a uscire di scena a petto in fuori, confermando il suo curriculum con cui si presentò nell’estate del 2019 nella Capitale. E soprattutto ribadendo che la Roma sa comportarsi da grande in Europa (League). A Old Trafford si affiderà ai migliori interpreti del momento. Dei suoi fedelissimi mancherà lo squalificato Mancini che va ad aggiungere agli infortunati Calafiori, Pedro, El Shaarawy e Zaniolo. Davanti tocca a Dzeko, già 7 reti in carriera allo United. Cristante sarà il regista arretrato che potrebbe anche salire a centrocampo nel caso fosse necessario passare alla linea a 4 in difesa con Karsdorp, Smalling, Ibanez e Spinazzola. Dipenderà dalla posione del giovane Rashford. Che, pure non al top, è sempre il più pericoloso.

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