Italia, la grande chance di Immobile per sbloccarsi: non ha mai segnato a un Europeo nè a un Mondiale

Immobile
di Ugo Trani
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Giovedì 10 Giugno 2021, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 14:50

Mancini, mantenendo la promessa di scegliere il titolare per l’Europeo, l’ha promosso definitivamente centravanti della Nazionale. Adesso sta a Immobile non sprecare la Grande Chance. Ha superato l’amico Belotti e spinto fuori dai convocati l’estroso Kean. Il vero rivale, se proprio vogliamo andare a ribaltare le gerarchie del gruppo, diventa Raspadori che come dice il ct è qui perché ha «qualità straordinarie». Tiro, velocità e, perchè no?, quel caratterino. Cioè spavaldo e incosciente, come da carta d’identità. Ciro, però, mette sul piatto i suoi gol. I 42 della stagione scorsa: 36 in campionato con la Lazio per infilarsi la scarpa d’oro, primo italiano dopo Totti, altri 3 in biancoceleste (2 in Coppa Italia e 1 Europa League) e 3 in azzurro. Anche nell’annata finita lo scorso 23 maggio, è andato forte. E meglio, comunque, dei compagni che sono qui a Coverciano. Altre 25 reti (20 in serie A e 5 in Champions). Con il gol di venerdì a Bologna contro la Repubblica Ceca ha staccato il Gallo: 13 a 12, anche se per motivi anagrafici ha più presente, 46 a 33.

DIGIUNO DA INTERROMPERE
Niente da dire, insomma, sul rendimento. E non c’è, quindi, da stupirsi se domani sarà lui a partire contro la Turchia all’Olimpico. È il finalizzatore scelto dell’Italia che ha già segnato nel triennio con Mancini, 79 reti in 32 partite e soprattutto con 30 marcatori diversi. Immobile, per la verità, ha un po’ rallentato da quando c’è questo ct. Come se avesse preso le distanze dal campionato. Solo 6 gol durante l’attuale gestione tecnica. Ma a incidere sulla sua storia azzurra è un altro dato: non ha mai segnato nè a un Europeo nè a un Mondiale.

La sua prima grande competizione in Brasile, nel 2014, con Prandelli in panchina: fece cilecca in 2 partite. Titolare solo nella terza del girone contro l’Uruguay, non aiutò ad evitare la sconfitta e l’eliminazione all’Italia. Conte lo chiamò per la spedizione in Francia nel 2016: altre 2 gare senza gol. Ma almeno doppio successo della Nazionale e 1° turno passato. Non ne ha avuto la possibilità di rifarsi con gli altri suoi ct. Nè con Ventura, storico il suo flop mondiale, nè con Di Biagio, durato solo 2 amichevoli. Ciro è il primo centravanti titolare della Lazio in un Europeo o Mondiale dopo Chinaglia in Germania nel 1974. Anche Long John faticò a imporsi in azzurro. L’Olimpico può, però, diventare il suo trampolino di lancio: Immobile lì si sente a casa. arriva lanciato come l’Italia di oggi, imbattuta da 27 partite. In azzurro ha segnato negli ultimi 2 match, in cui tra l’altro, è partito titolare: andando a segno sia a Vilnius la Lituania che a Bologna contro la Repubblica Ceca.

PRESSING SU LOTITO
Immobile in questi giorni ha chiamato spesso il suo presidente per spingerlo a chiudere con Sarri. Insigne, altro suo grande amico, gli ha garantito che con Maurizio di gol ne farà ancora di più. Mancini, intanto, ha recuperato Florenzi, alternato negli addestramenti pomeridiani sempre con Di Lorenzo. Se il terzino titolare sarà disponibile, la formazione dovrebbe essere scontata: quella vista venerdì nel test al Dall’Ara. Locatelli rivela: «Il mio modello è De Rossi: vorrei fare la sua carriera in Nazionale». In mattinata gli azzurri si sposteranno sul treno azzurro nella Capitale e nel tardo pomeriggio si alleneranno all’Olimpico.

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