L’Ottavia è tornata a sorridere. Dopo due sconfitte consecutive i biancoazzurri di Emanuele Mancini hanno ritrovato i tre punti nella delicata sfida casalinga vinta per 3-2 contro una compagine di livello come l’Unipomezia. Un successo di assoluto valore per capitan Cornacchia e compagni, avvenuto in rimonta dopo essere andati sotto di due reti con Casciotti e Ganci. Poco prima dello scadere della prima frazione di gioco ci ha pensato Tisei a riaprire i giochi e nella ripresa Felici e di nuovo Tisei hanno ribaltato completamente il risultato portando l’Ottavia al trionfo. Dalle parole del difensore e capitano Simone Cornacchia sono emerse grande soddisfazione e voglia di riscatto: «Questa vittoria è ancora più importante perché contro avevamo un grande avversario e noi avevamo qualche defezione importante come quelle di Teti, Capanna e Leonardi. Ci siamo ritrovati sotto di due gol forse senza meritarlo ma abbiamo saputo reagire da grande squadra chiudendo l’avversario nella sua metà campo per 60 minuti. Volevamo a tutti i costi fare risultato perché nelle ultime partite abbiamo peccato un po’ nel atteggiamento e oggi si è visto».
Grazie a questa affermazione l’Ottavia si è portata al decimo posto in classifica con 28 punti, fuori dalla zona play out. Una situazione che secondo Cornacchia c’entra ben poco rispetto al valore tecnico della squadra: «Sono convinto che la nostra, soprattutto dopo il mercato di dicembre, sia una squadra che c’entra:poco con la bassa classifica e si è visto sia nei sei risultati utili consecutivi prima delle due sconfitte che oggi. Siamo una squadra che se approccia alla partita nel modo giusto se la gioca alla pari con tutti come dimostrano le vittorie con Monterotondo Scalo e Unipomezia, ma se molliamo un attimo siamo in grado di perdere con chiunque». Per Cornacchia è chiara la traccia da seguire per il finale di stagione: «Dovremo affrontare le ultime 11 partite di campionato con questo atteggiamento e fare più punti possibili per ripagare la società e il mister che non ci fanno mancare niente».
