Juventus, super bond per crescere

Juventus, super bond per crescere
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Mercoledì 13 Febbraio 2019, 10:30
Il muro dei 400 milioni di fatturato è stato il primo step, seguito dal rinnovo dell’accordo con Adidas che a partire dalla stagione 2019-2020 garantirà un minimo di 408 milioni di euro fino al 2027, più i 15 di bonus già incassati. Il prossimo passo deliberato dal consiglio di amministrazione presieduto da Andrea Agnelli è l’emissione – in una o più tranche - di un bond da 150 milioni a cinque anni (con tassi determinati dal mercato), un prestito obbligazionario e non convertibile riservato a investitori qualificati, dunque fondi di investimento e banche. L’emissione è imminente (questione di giorni, al massimo settimane) e sarà quotata in Irlanda, la società juventina si è affidata ai colossi Morgan Stanley e UBI Banca e al momento i feedback incassati sul mercato sono più che favorevoli, sull’onda di un titolo che negli ultimi 3 mesi ha guadagnato 20 punti, +70% rispetto all’anno scorso. Merito soprattutto dell’acquisto di Cristiano Ronaldo, e qui il tema finanziario incrocia quello sportivo. 

SOLIDITÀ E NON
Perché se da un lato l’emissione di un prestito obbligazionario è un segnale di solidità e offre ai potenziali investitori uno strumento finanziario sicuro, dall’altro ha la funzione di ottimizzare e scadenzare l’indebitamento finanziario netto societario di 310 milioni al 30 giugno 2018 (tra prestiti bancari, fattorizzazioni e Credito Sportivo), in netto aumento rispetto ai 162 milioni dell’esercizio precedente. Ma allo stesso tempo garantisce alle casse societarie quella liquidità necessaria per nuovi investimenti sul prossimo mercato estivo, fomentando la fantasia dei tifosi che sognano un altro colpo alla Ronaldo. Uno dei motivi che ha spinto la Juve ad aumentare le sue risorse finanziare sono proprio gli 80 milioni - tra stipendio e ammortamento- di CR7, così come il tentativo di colmare il gap con le big d’Europa a livello di fatturato (Juve al momento 11° nella classifica mondiale). Il momento è assolutamente propizio per la Juventus visti i tassi di interesse di mercato tendenzialmente bassi, ma è un’operazione appetibile anche per banche e fondi che investirebbero in un bond “sicuro” con tassi comunque superiori ai titoli di Stato. Rimane solo da capire come e con quale strategia la società rifinanzierà il debito tra 5 anni. Tra le big del campionato italiano c’è un precedente molto recente: tra il 2017 e il 2018, approfittando della solidità del gruppo Suning, l’Inter ha raccolto 300 milioni al tasso del 4,875%, la Juve punta a fare meglio.
 
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