Giacca e cravatta, idee chiare e sorrisi: l'era Sarri comincia così

Giacca e cravatta, idee chiare e sorrisi: l'era Sarri comincia così
di Alberto Mauro
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Giovedì 20 Giugno 2019, 12:59 - Ultimo aggiornamento: 20:50

Emozionato sì, ma fino a un certo punto. «Non è stato un salto dai dilettanti alla Juventus, il mio percorso è stato lungo e negli anni mi ha portato dalla Seconda Categoria alla Juve». Maurizio Sarri si prende la scena con la tranquillità dell’esperienza e le certezze dettate dalla consapevolezza. Sua, del suo percorso ma soprattutto di una Juve che l’ha scelto, fortemente voluto e strappato al Chelsea con un progetto sportivo ben preciso. «Il bel gioco e le vittorie non sono antitetiche» spiega, applicando di fatto la sua filosofia di gioco al mantra juventino dei successi come fine ultimo. Vederlo con la divisa ufficiale, nella stessa sala che fu cornice della presentazione di CR7 fa un certo effetto, e sulla tuta MS ha già le idee ben chiare. «La tuta? Non so se la indosserò durante le partite, parlerò con la società. Preferirei non andare in divisa sociale a bordo campo, spero che a questa età non mi mandino nudo…».
 



Sarri strappa anche sorrisi al debutto, ripercorre la sua carriera ventennale, vede la Juve come tappa quasi fisiologica di un percorso che poche settimane fa l’ha portato a vincere il primo trofeo continentale, l’Europa League col Chelsea. Giornata fitta di impegni per Sarri, atterrato ieri poco dopo le 19 all’aeroporto di Caselle – voli privati – prelevato sotto bordo dalla Juventus per il primo contatto con le strutture della Continassa, scortato da Nedved e Paratici. Pavel era in prima fila alla presentazione insieme al presidente Agnelli e le alte cariche bianconere, Fabio seduto accanto a lui in conferenza. La sensazione è che Sarri sappia esattamente cosa vuole dalla Juventus e viceversa: progetto condiviso e obiettivi comuni. Non incespica mai sulle parole e nemmeno sugli argomenti più spinosi, come il presunto “tradimento” di cui è accusato dai tifosi del Napoli, va dritto per la sua strada con la convinzione di poter aprire un nuovo capitolo (o forse ciclo) della storia juventina. Contro tutto e tutti, come sempre, anche a Torino dove dovrà conquistare la piazza prima coi risultati e poi con il bel gioco.

Le priorità immediate: «Parlerò con due/tre giocatori più rappresentativi per farmi un’idea», uno di questi sarà sicuramente Ronaldo che Sarri potrebbe raggiungere in vacanza in Grecia. Ma prima c’è la trafila della firma ufficiale e delle foto di rito in sede, prima di iniziare a valutare possibili soluzioni abitative a Torino. Poi un po’ di relax prima di tuffarsi nella nuova avventura, senza riserve. «Il dito medio? Reazione eccessiva nei confronti di 10-15 stupidi che mi urlavano “terrone di merda”, non contro i tifosi della Juventus. Ho letto sulla Treccani che il Sarrismo è una filosofia calcistica e non solo» racconta, da oggi Juve e Sarrismo saranno una cosa sola.

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