Juve, riflettori spenti su Pirlo: niente presentazione e subito al lavoro

Andrea Pirlo
di Romolo Buffoni
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Lunedì 10 Agosto 2020, 09:34
Per ora riflettori spenti. Per il Pirlo-pensiero da nuovo allenatore della Juventus bisogna accontentarsi del tweet lanciato ieri: «Contento e orgoglioso di ricevere tanta stima e fiducia da @Juventus. Pronto per questa fantastica opportunità!» con allegati emoticon del bicipite flesso e i cerchi bianconeri. Le date della nuova stagione non sono ancora definite, la Juve si rivedrà presumibilmente nell’ultima settimana di agosto alla Continassa e qui preparerà la nuova stagione che scatterà con la prima di serie A il 19 settembre. Ieri vertice di mercato con la dirigenza al completo nella tenuta La Mandria degli Agnelli: primo impegno ufficiale di Pirlo da allenatore della Juve.
RISCHIO CALCOLATO
Per decifrare le sue sensazioni bisogna accontentarsi della presentazione del 31 luglio scorso da neo tecnico della Under 23, dove si rintraccia qualche incongruenza con la sicurezza annunciata nel tweet. «Ho avuto proposte per allenare squadre di serie A e di Premier League, però alla fine ho deciso di fare questo percorso che mi sembra il più giusto per iniziare la mia carriera». Che guidare subito Cristiano Ronaldo e compagni sia un azzardo, quindi, lo sa anche Pirlo, ma il fatto che abbia accettato di assumersi questo rischio conferma evidentemente la fiducia reciproca che lo lega al presidente Andrea Agnelli. L’obiettivo del massimo dirigente bianconero è creare in casa il nuovo Guardiola/Zidane ovvero i due sogni bianconeri. Non a caso sempre il 31 luglio Pirlo ha ammesso di avere nelle carriere di Pep e Zizou l’esempio da seguire: «A tutti piacerebbe fare il loro stesso percorso, ma serve tempo ed esperienza», il primo il Maestro lo avrà (a meno di disastri) e la seconda è strettamente legata a quanto resisterà al timone.
GIOVANE
Guidare la Juve a 41 anni: Pirlo ha sfiorato il record, che appartiene ad Ancelotti che approdò in bianconero con sole 39 primavere sulle spalle. E non andò bene a Carletto: due campionati, due secondi posti dietro Lazio e Roma nonostante, sommandoli, la sua Juve fece il record di punti. «I miei modelli di allenatore sono Ancelotti, Lippi, Conte e Allegri», ha detto Pirlo. Nessun modulo di riferimento. Ecco come ha spiegato la sua idea di squadra: «I moduli non sono fondamentali, se ne possono usare tantissimi e in base ai giocatori che si hanno a disposizione. Conta occupare gli spazi con i giocatori giusti. La squadra deve avere principi di gioco chiari». Un «calcio europeo» lo ha definito il ds (uscente?) Paratici. Ma è verosimile che Agnelli abbia scelto il suo amico Pirlo puntando sulla persona prima che sul tecnico, come ha anche detto nel presentarlo alla under 23. Una presenza quella del presidente anomala quel giorno e che forse ha avuto la sua spiegazione con la scelta di sabato.
COMITIVA
Pirlo in questa avventura porta con sé altri due amici, ovvero Roberto Baronio (conosciuto nella Reggina, stagione 1999/2000) che gli farà da secondo e, probabilmente, Alessandro Matri che ha appena smesso con il calcio giocato e col quale ha vinto i tre scudetti di fila dell’era Conte. Alla “comitiva” si aggiungerà Gigi Buffon, un anno più vecchio del suo nuovo mister per il quale non farà soltanto il secondo portiere. Per non parlare del capitano Giorgio Chiellini. Insomma, il terreno è arato e pronto per la nuova semina. Quella di Agnelli è una scommessa, ma non al buio. «La determinazione, l’ambizione e i valori ci sono - ha detto il massimo dirigente dieci giorni da - poi verrà il campo. Un passo alla volta», che gli juventini sperano non sia stato più lungo della gamba.
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