Juve-Inter e coronavirus, ore decisive per sapere se la sfida sarà rinviata: attesa dal governo

Juve-Inter e coronavirus, ore decisive per sapere se sarà rinviata: attesa dal governo
di Emiliano Bernardini
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Sabato 29 Febbraio 2020, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 12:19

A breve si conoscerà la decisione del governo. Le porte restano chiuse (per il pericolo coronavirus) ma c'è anche l'ipotesi di un rinvio delle gare nelle regioni a rischio. Al momento tutto rimane congelato e duenque 5 delle 10 gare in programma si giocheranno senza tifosi. Il nodo principale resta il big match scudetto tra Juve e Inter in programma domani sera. Le porte chiuse in mezzo campionato non piacciono e creano enormi problemi non solo economici, ma anche di immagine in tutto il mondo. Specialmente in una stagione dove la lotta scudetto è più accesa che mai. Giocare il big match con vista tricolore senza tifosi oltre ad un mancato incasso di quasi 5 milioni di euro è un danno alla reputazione a livello planetario che in qualche modo accende ancora di più la luce sul nostro Paese già guardato con molta diffidenza. La Juventus ha fatto fortissime pressioni sui vertici per far riaprire le porte dello Stadium. Al momento restano chiuse, ma c'è forte attesa per una decisione che potrebbe addirittura far rinviare la gara.

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STOP IL 6 MARZO
Andiamo con ordine.  Nella mattinata di ieri sono andati in scena una serie di incontri tra Spadafora e il presidente del Coni Malagò e con i rappresentanti di Figc, Serie A, Serie B, Lega Pro, Lega Dilettanti, associazione Calciatori e associazione Arbitri, nel corso delle quali tutti gli interlocutori hanno dimostrato grande responsabilità, consapevolezza e volontà di collaborazione. Sono stati condivisi e approfonditi importanti elementi di valutazione, sulla base dei quali il ministro aveva proposto al governo misure specifiche dedicate al mondo sportivo. Durante i vari discorsi è salatat fuori anche una ipotesi che non dispiacerebbe al calcio: rinviare Juventus-Inter ma al tempo stesso far terminare il decreto il 6 marzo. A quel punto la prossima giornata sarebbe salva e resterebbe solo il non semplice compito di recuperare le gare. Problematica grossa per l'Inter che ha già saltato anche quella di domenica scorsa. Il calenzario è intasato tra coppe e stretto tra i ferrei paletti dell'Europeo. Ma c'è di più perché più di qualche ministro avrebbe storto il naso in nome della par condicio con le altre attività del paese presenti nelle regioni coinvolte. Della serie perché il calcio sì e noi no? Il nodo sarà sciolto a breve. 

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SALVA SPORT
Secondo l’esecutivo, è fondamentale in questo particolare momento di crisi la tutela delle categorie dell’indotto, che altrimenti sarebbero ulteriormente penalizzate da un mancato introito economico. Di nuovo c'è che la prossima settimana dovrebbe essere emanato comunque un decreto salva sport per tuteare tutte le federazioni. Calcio compreso. Nel caso in cui resti la decisione sulle porte chiuse è molto probabile che si vada avanti fino all'8 marzo compre. E dunque questo week-end senza tifo sono: Milan-Genoa, Parma-Spal, Sassuolo-Brescia e come detto la partitissima scudetto Juventus-Inter domenica sera. Senza tifosi anche il posticipo di lunedì tra Samp e Verona inizialmente salva in quanto il decreto in principio aveva scadenza Primo marzo. Il prossimo turno invece a portechiuse (se confermate le regioni a rischio): Spal-Cagliari, Bologna-Juventus, Atalanta-Lazio, Verona-Napoli, Genoa-Parma, Inter-Sassuolo e Torino-Udinese.

CASO RIMBORSI
Le porte chiuse ha portato anche un’altra grana per i club, i possessori di biglietti e abbonamenti hanno diritto al rimborso: «Eventuali clausole contenute in condizioni di abbonamento o di vendita - scrive il Movimento per i consumatori - non possono derogare tale principio, previsto dal Codice Civile (artt.1463 e 1464)». L’Inter, difatti, ha già comunicato le modalità di rimborso per il match di Coppa con il Ludogorets di giovedì scorso, così come il Milan per la gara contro il Genoa. Resta aperto invece il caso della Juve che non vuole predisporre il rimborso per i tagliandi del big match con l’Inter di domenica sera. Il Codacons minaccia di denunciare il club bianconero: «La Juventus - sostiene Carlo Rienzi, presidente dell’associazione dei consumatori - rischia di rispondere del reato di appropriazione indebita». 
 

 

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