Conte, sapessi come è strano giocare contro la Juve a Milano

Conte, sapessi come è strano giocare contro la Juve a Milano
di Salvatore Riggio
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Domenica 6 Ottobre 2019, 09:30
Nessuno vuole sentire parlare di sfida scudetto. Inter e Juventus arrivano in ottime condizioni, sanno di giocarsi molto, ma vogliono tenere a bada la pressione di gare del genere (sold out, record di incasso assoluto con 6,5 milioni di euro). I nerazzurri ripartono dall’ora perfetta del Camp Nou; i bianconeri dal successo di Champions contro il Bayer Leverkusen. Antonio Conte cerca di recuperare Lukaku, assente a Barcellona per un fastidio al quadricipite; Maurizio Sarri rispolvera Higuain, in vantaggio su Dybala per affiancare Cristiano Ronaldo in attacco con Ramsey a supporto. Poi, sarà il campo a dire chi delle due merita il primato in campionato, che ora è in mano all’Inter. Dati alla mano sono i nerazzurri ad avere una bella occasione perché in caso di vittoria possono volare a +5 dai rivali di sempre. «Da parte nostra deve esserci la voglia, l’entusiasmo e il coraggio di giocare questo tipo di partita. Per noi deve essere uno step di crescita, giochiamo contro una squadra che ha dettato legge negli ultimi anni in Italia e ha fatto molto bene anche in Europa. È una corazzata», ha detto Conte. Così Sarri: «Non è una sfida tra me e Antonio. Inoltre, Inter-Juventus resta una grande gara, ma per lo scudetto vale zero. Se ci preoccupiamo della classifica a ottobre, allora vuol dire che psicologicamente non siamo pronti per grandi cose».
STELLA E SCINTILLE 
La conferenza stampa di Conte si infiamma quando gli viene chiesto cosa pensa sulla petizione di 15mila tifosi juventini di togliere la sua stella allo Juventus Stadium, che Andrea Agnelli ha difeso: «A me dispiace che sia intervenuto perché ha dato importanza a una proposta becera, priva di valori». Per poi aggiungere: «Ha dato spazio all’ignoranza. La colpa è di voi giornalisti che date spazio a queste situazioni. Dobbiamo trasmettere valori positivi, è uno sport, non una guerra. Sono tornato dall’Inghilterra e volte mi chiedo chi me lo abbia fatto fare. Sono pronto a dire basta e arrivederci». Vigilia serena, invece, per Sarri, che si tiene lontano dalle polemiche e spera nel sorpasso. 
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