Allegri: «La Juve sta cambiando pelle» e Marotta blinda Pogba: «Non è trasferibile»

Allegri: «La Juve sta cambiando pelle» e Marotta blinda Pogba: «Non è trasferibile»
di Luca Pasquaretta
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Lunedì 20 Luglio 2015, 16:55 - Ultimo aggiornamento: 18:21
Puntuali, motivati. E con le idee chiare. Erano sorridenti Beppe Marotta e Massimiliano Allegri quando si sono presentanti nella sala stampa del centro sportivo di Vinovo. «Speriamo che la nuova stagione sia sulla falsariga di quella precedente – ha esordito l’a.d. – Non cediamo i giocatori a meno che loro non chiedano di andare via. Non siamo una società che vende. Pogba? Vale la stessa cosa. E’ un giocatore su cui crediamo molto, siamo nella condizione di ascoltare gli altri club, ma non ci siamo seduti con nessuno. Solo nel caso dovesse manifestare il disappunto, potremmo entrare nell’ottica di valutare la cessione. Non consideriamo questo evento. Non è trasferibile, non esiste il minimo presupposto». E ancora: «Vogliamo dare continuità, vincendo e sapendo che quello che è stato fatto fa parte della storia. Il calcio brucia tutto con una velocità estrema. Ci siamo trovati con delle situazioni inaspettate con Tevez, Pirlo, Vidal. Abbiamo l’obbligo di guardare avanti, di allestire una squadra competitiva e dare un occhio agli equilibri di bilancio. Abbiamo agito e rinnovato: tutti gli introiti dei diritti televisivi sono stati reinvestiti nelle società italiane. Se sono intelligenti li spendono bene, in strutture e stadio. Sostituire icone come Pirlo e Tevez non è facile, chi è arrivato ha una forte motivazione».

Sui possibili acquisti Marotta ha glissato: «Gotze? E’ un giocatore del Bayern, non abbiamo avviato una trattativa completa. Abbiamo fatto un sondaggio. I rapporti con i tedeschi sono buoni. Valuteremo delle opportunità con oculatezza e convinzione. Ricerchiamo due pedine. Ma la Juve è un squadra competitiva, che ha conservato lo zoccolo duro. Abbiamo speso una cifra notevole, circa 100 milioni. Non si vince solo con i soldi, ma attraverso un modello vincente, creando anche quel senso di appartenenza fondamentale per aprire un ciclo».
Poi ha preso la parola Allegri: «Sono stato contento che Pirlo sia passato a salutarci. E’ andato via un campione, un giocatore che ha fatto cose straordinarie alla Juve e alla nazionale. Il calcio italiano perde un giocatore difficilmente sostituibile, Andrea ha fatto una scelta di vita, non è più un bambino». Sulla lotta scudetto. «L’Inter e il Milan si sono rinforzate, le troveremo a lottare per il campionato, come la Roma. Il Napoli sta cambiando. Sarà un campionato molto più equilibrato, spero di no, ma credo che sarà così».

Parole dolci per Khedira: «Si è presentato in buone condizioni, ha un entusiasmo elevato, è un acquisto importante, carismatico, è un acquisto pesante, lo sta dimostrando già da questi primi allenamenti. Tutti hanno capito l’importanza della stagione, fra 18 giorni c’è una supercoppa da vincere, siamo i favoriti, la squadra da battere perché siamo ancora forti. Non ci sarà solo la Roma, ma anche le milanesi, loro quando lottano per il campionato sono fastidiose».

Allegri è incontentabile: «L’idea è quella di continuare a primeggiare in Italia e crescere in Europa. La finale di Champions non deve essere un’eccezione. Entrare stabilmente nelle prime 8 deve diventare la regola. C’è da migliorare: bisogna mettersi in discussione. Ripartiamo dal punto zero. L’esperienza non si compra. La priorità è prendere un giocatore offensivo. Negli ultimi 4 anni sono state fatte cose importanti, attraverso prestazioni, gioco e risultati. Quello fatto fino al 6 giugno fa parte della storia. Guardiamo avanti. Abbiamo obiettivi importanti, difficili. La Juve sta cambiando pelle. Stiamo inserendo tanti giovani, a fine mercato avremo 10 ragazzi nati dal 91 al 96, una scelta giusta ponderata per vincere in futuro».