«Questo campionato sarà difficile - sottolinea il 23enne argentino ai microfoni di Roma Radio dal ritiro di Pinzolo - Il mio primo anno a Roma non è stato positivo, non avevo la preparazione per giocare in un club come la Roma e poi ho avuto diversi infortuni. Sono andato poi in Inghilterra e mi sono allenato tanto e ora mi sento bene. Sento vicini i tifosi, sanno che posso dare tanto per la Roma e voglio fare le cose fatte bene».
Iturbe sottolinea di poter crescere sotto la guida di Luciano Spalletti: «Può aiutarmi tantissimo, lavora molto sulla tattica e non vuole che si sbagli nemmeno un passaggio, dobbiamo fare le cose bene e non farlo arrabbiare. L'atmosfera a Roma è sempre stata buona, sinceramente da giocatore ti dico che avendo una squadra così forte con così bravi ragazzi è una cosa bella lavorare Sono tutti bravi ragazzi, dal capitano a quelli della Primavera».
L'attaccante argentino parla poi del suo ruolo e dell'essere spesso bersaglio della rudezza dei difensori: «Mi piace giocare da seconda punta, mi sento più libero. Non sono io che faccio queste scelte, ma non sarebbe male provare. C'ho questa croce, subisco tanti falli. Io mi rialzo sempre perché di botte ne ricevo tante e sono abituato».
Malgrado la dolorosa cessione di Miralem Pjanic alla Juventus, secondo Iturbe la Roma può ancora pensare in grande: «Con questo gruppo e con questo mister, con Perotti che abbiamo preso a gennaio, possiamo fare molto bene.
Se n'è andato Pjanic, ma sono rimasti quelli dell'anno scorso e possiamo ancora fare qualcosa in sede di mercato».
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