La carta Ancelotti non è più un asso

La carta Ancelotti non è più un asso
di Ugo Trani
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Lunedì 20 Novembre 2017, 10:20
Il presidente resta in bilico e il ct non c’è più: questa è l’Italia del calcio. Che è ingovernabile, essendo commissariate le leghe di A e B. Tavecchio oggi dovrà decidere che cosa fare, anche sentendo che vento tira, e non è certo favorevole, nel Consiglio Federale. Di sicuro non si potrà presentare con il sostituto di Ventura, esonerato mercoledì scorso via telefono e umiliato poi in tv. Avrebbe voluto giocarsi la carta della disperazione, annunciando l’ingaggio di Ancelotti. Niente da fare, l’asso resta nella manica. Di Carlo, in Federcalcio, ne basta (e avanza) uno. Per ora. Anche perché non c’è alcuna fretta. La Nazionale torna in campo a marzo, il 23 contro l’Argentina (da confermare) e il 27 a Wembley contro l’Inghilterra.
PROBLEMA SECONDARIO
Il nuovo ct, del resto, è come se non fosse all’ordine del giorno. Mercoledì, nella riunione tra le componenti, appena Tavecchio ha fatto riferimento al dopo Ventura e al tentativo per Ancelotti, Tommasi si è alzato ed è andato via. Il presidente dell’Assocalciatori, lasciando la stanza al quinto piano di via Allegri, ha di fatto messo in secondo piano la questione allenatore. Che non è la priorità della Federcalcio. Anche perché, se a marzo non sarà stato ancora scelto il ct, è già pronto il traghettatore: toccherà a Di Biagio, attualmente alla guida dell’Under 21. Magari con Rivera, presidente del settore tecnico, a far da supervisore, pensando più all’immagine della Nazionale che al futuro.
PANCHINA AMBITA
La posizione di Ancelotti è chiara sin dall’alba della trattativa: la Figc, prima di pensare a lui, deve risolvere la crisi interna. Solo dopo sarà possibile aprire un dialogo per arrivare al sì o al no di Carletto. Ma, andando incontro all’inverno, le candidature addirittura fioriscono. Sono diversi gli allenatori che, nelle ultime ore, si sono proposti, contattando le varie componenti della Federcalcio, se non direttamente Tavecchio. Celebrati e non, liberi e impegnati, vecchi e giovani. Ce n’è per tutti i gusti. Ranieri, tanto per citare uno che alla Nazionale punta da sempre, lo ha chiarito anche in pubblico, dicendosi pronto a lasciare il Nantes a fine stagione. Sostituire Ventura. Insomma, non sarà difficile, anche se l’intenzione è di chiamare un big per non perseverare nell’errore che, dopo 60 anni, non ci ha permesso di partecipare al mondiale. Lo stesso Conte non esclude il ritorno. Come Mazzarri spera di tornare in corsa. Attenzione, al ballo possono partecipare pure quelli che oggi scansano l’azzurro: da Allegri a Montella. Non siamo ancora a metà stagione e ogni sorpresa è nel finale.
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