Italia-Spagna, probabili formazioni. Le scelte di Mancini per la semifinale di Wembley

Italia-Spagna, probabili formazioni. Le scelte di Mancini per la semifinale di Wembley
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Domenica 4 Luglio 2021, 21:54 - Ultimo aggiornamento: 5 Luglio, 10:20

L'Italia torna in viaggio, stavolta la meta è la finalissima europea in programma fra una
settimana a Wembley, dove martedì sera proverà a realizzare il sogno. L'ultimo ostacolo è la Spagna, una rivale storica, arbitrerà il tedesco Brych.

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Italia-Spagna, Barella e Chiesa suonano la carica

«Sarà una sfida bella e difficile, fra due squadre che si assomigliano, entrambe vogliono sempre il pallino del gioco, quindi noi faremo di tutto per prendercelo e far andare i nostri avversari fuori tempo. La Spagna che ha vinto l'Europeo aveva un centrocampo formidabile, Xavi e Iniesta sono stati modelli che hanno ispirato tutti, non solo il sottoscritto. Noi cercheremo di ripetere quanto hanno fatto e magari fare anche meglio», suona la carica Nicolò Barella, uno dei punti fermi di questa Nazionale come dell'Inter fresca di scudetto.

Il 24enne sardo sogna l'accoppiata e lavora per riuscirci insieme ai propri compagni.

Oggi ultimo allenamento, preceduto in mattinata dai tamponi, prima della nuova partenza prevista domani alle 11 da Firenze con un volo charter, Mancini medita di confermare per gran parte la stessa formazione che ha superato il Belgio venerdì scorso nei quarti, unica eccezione ovviamente l'impiego di Emerson favorito per sostituire Spinazzola che dopo il gravissimo infortunio (lesione al tendine d'Achille) ha lasciato ieri Coverciano per operarsi.
«Faremo di tutto per renderlo orgoglioso e festeggiare per lui regalandogli una gioia» hanno detto in corso Barella e Chiesa.

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È un'Italia che sta raccogliendo e consensi da più parti, un'Italia che vanta un centrocampo fra i migliori, un'Italia che veleggia a suon di record e grandi prestazione. «Bello ricevere tanti complimenti, stiamo facendo un lavoro importante anche se a fare la differenza è il gruppo. Come all'Inter anche qui - ha detto Barella - c'è una grandissima unità d'intenti, l'obiettivo nel mio club era vincere lo scudetto e ci siamo riusciti, qui era arrivare il più lontano possibile in questa competizione e ce la stiamo facendo. Grazie a Mancini che ha trasmesso una mentalità vincente, scendiamo sempre in campo per vincere, è stato così fin dall'inizio del torneo e lo faremo fino alla fine».

Insomma, gli azzurri non si nascondono e ora che comincia il bello a maggior ragione. «Il nostro ct ci ha detto di fare un passo per volta - ha raccontato Federico Chiesa al sito della Uefa svelando il messaggio lanciato da Mancini ai suoi dopo il successo sul Belgio - Il segreto è il gruppo, ci sentiamo quasi come fratelli, e questo è merito suo e del suo staff formato da tanti ex campioni».

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La Spagna come ultimo ostacolo, la Spagna da superare per realizzare il grande sogno e centrare la grande impresa: «Loro giocano in modo diverso, con il 4-3-3 - ha aggiunto il figlio d'arte - noi siamo più dinamici in tutte le fasi di gioco, però entrambe le squadre puntano a tenere palla, ad un pressing alto offensivo, cercando sempre di dominare l'avversario. Loro magari lo fanno da più tempo, noi sfruttiamo il possesso palla per finalizzare e costruire più occasioni in attacco». E su questo gli azzurri hanno lavorato durante l'allenamento, fatta eccezione per Toloi e Belotti che dopo la fase di riscaldamento hanno svolto un lavoro specifico, a parte, per qualche fastidio fisico, anche se nel rispetto di un programma già stabilito.

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Quindi non sembrano esserci allarmi nel clan azzurro, e salvo imprevisti davanti a Donnarumma agiranno Di Lorenzo, Bonucci, Chiellini ed Emerson, nel mezzo Barella, Jorginho e Verratti, in attacco Chiesa, Immobile e Insigne, nessun stravolgimento tattico anche se dietro le quinte scalpitano il recuperato Florenzi (dovesse toccare a lui gli farebbe posto il napoletano Di Lorenzo), Locatelli, Pessina e Berardi.

«Qui siamo tutti titolari - ha ribadito Barella .- Parlare ad esempio solo di me, Verratti e Jorginho sarebbe irrispettoso, insieme a quello dell'Inter è il centrocampo più forte in cui abbia mai giocato. Qui c'è grande rispetto ma pure una sana rivalità che ci spinge tutti a fare sempre meglio». Il conto alla rovescia è già cominciato. Ad un
passo dal sogno.

 

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