Italia, la prima tappa verso il mondiale in Qatar è già un esame per l'Europeo di giugno

Mancini
di Ugo Trani
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Giovedì 25 Marzo 2021, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 18:19

I reduci del flop con Ventura sono ancora 6: Florenzi, Bonucci, Chiellini, Verratti, Immobile e Insigne. Più De Rossi che adesso è nello staff tecnico azzurro, ma in quel play-off deviò il pallone decisivo nella partita d’andata con la Svezia. Il pensiero torna, insomma, al novembre del 2017. Nessun gol italiano nè a Solna nè a Milano. E addio al mondiale, come accadde solo 60 anni prima. Esclusi, completando il trittico della vergogna: nelle ultime 2 edizioni, sempre a casa dopo la prima fase, con Lippi in Sudafrica e con Prandelli in Brasile. Fa Fa bene, dunque, Mancini a ripetere più volte «dobbiamo partire bene». Stasera a Parma l’esordio dell'Italia nelle qualificazioni verso Qatar 2022: si comincia con l’Irlanda del Nord e tra 8 mesi il traguardo sarà in trasferta proprio contro la nazionale di Baraclough. In mezzo gare a volontà, dall’Europeo alla fase finale di Nations League. «Ma a me interessa solo questa prima partita. Non ci vediamo da tempo e ricominciamo con l’avversario più insidioso. Al resto penseremo dopo», avverte il ct, preoccupato dal lungo stop di oltre 4 mesi. L’ultima partita in Bosnia, il 18 novembre a Sarajevo. «Dobbiamo toglierci un po’ di ruggine di dosso» conferma capitan Chiellini. 

Barella contro Pellegrini, contro l'Irlanda gioca chi è più mezz’ala

TRIPLO TEST
Subito l’Irlanda del Nord, poi domenica la tappa di Sofia per affrontare la Bulgaria e mercoledì quella di Vilnius per sfidare la Lituania.

Nel gruppo C c’è anche la Svizzera. La formula con 3 partite ravvicinate «non è semplice» per Mancini che, pur rimandando ogni discorso sull’Europeo, userà i 3 match per capire definitivamente su chi puntare nella competizione continentale. L’anno scorso il lockdown cancellò le amichevoli contro l’Inghilterra e la Germania, volute dal ct per alzare l’asticella dopo l’en plein nelle qualificazioni europee. Adesso sono state sostituite con san Marino e la Repubblica Ceca. L’obiettivo, 12 mesi dopo, resta però lo stesso. Tirare le somme sui convocati in vista del debutto all’Olimpico l’11 giugno contro la Turchia e allungare la serie positiva (22 partite, 17 successi e 5 pareggi). «Ho le idee chiare». Si riferisce al presente. L’unico dubbio è Barella, in ballottaggio con Pellegrini e presentatosi con 2 giorni di ritardo insieme ai compagni interisti Bastoni e Sens: dovrebbe comunque partire dall’inizio nel centrocampo che è senza il titolare Jorginho. Il play sarà Locatelli che in azzurro di solito ha fatto la mezzala. La ripartenza è con la coppia di centrali più collaudata: Bonucci festeggerà le 100 presenze accanto a Chiellini. Davanti, invece, il tridente Berardi, Immobile e Insigne. Kean, affaticamento muscolare, è tornato a Parigi. «Gli irlandesi sanno difendere molto bene, sono fisicamente forti e pericolosi quando ripartono. Dovremo avere molta pazienza: gli spazi saranno molto ridotti. Soprattutto all’inizio non sarà facile», insiste Mancini.

 

RICORDO DI 5 CAMPIONI
L’Irlanda del Nord, al 42° posto nel ranking Fifa, ha perso a novembre lo spareggio con la Slovacchia e non è riuscita a qualificarsi per l’Europeo itinerante. «L’Italia ha la mentalità giusta e sa che partire bene agevola il percorso». Il ct torna a Parma dopo 2 anni: al Tardini fece il pieno con i 6 gol al Liechtenstein. Sarà l’occasione per brindare ai 20 anni in panchina. Iniziò con la Fiorentina «Ho riposato a lungo, quindi di energia ne ho tanta. E non mi accontento delle 10 vittorie del 2019. Ne voglio di più». Tra amichevoli e gare ufficiali, anche 15. Gravina, intanto, si tiene stretto il trittico delle qualificazioni mondiali nei giorni in cui la gente è costretta a restare a casa: «Vogliamo contribuire alla ripresa dell’Italia soprattutto dal punto di vista emotivo. Il calcio rappresenta una vera e propria terapia di contrasto alle delusioni, alle difficoltà e allo scoramento degli ultimi mesi. In ogni momento difficile, in ogni difficile contingenza storica il nostro Paese si è sempre affidato all’Italia calcistica come elemento di forza, di coesione sociale, spesso anche di rivalsa». Con gli stadi ancora chiusi, Chiellini si fa sfuggire un frase allarmistica: «Speriamo di iniziare l’Europeo a Roma: il presidente sta facendo tutto il possibile». La Figc dedicherà un video celebrativo prima della gara ai 5 azzurri recentemente scomparsi: Anastasi, Bellugi, Corso, Prati e Rossi. Per loro pure il lutto al braccio e il minuto di silenzio.

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