Rambaudi, il doppio ex: «Atalanta-Lazio? Chi vince fa un allungo decisivo e non solo per la Champions»

Rambaudi, il doppio ex: «Atalanta-Lazio? Chi vince fa un allungo decisivo e non solo per la Champions»
di Daniele Magliocchetti
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Venerdì 29 Gennaio 2021, 07:30

 Due anni con la maglia dell’Atalanta, quattro con quella della Lazio. Per Roberto Rambaudi, per tutti Rambo, la sfida di dopodomani non è facile da decifrare, ma spera che si tinga di biancoceleste. «Se vince a Bergamo, la Lazio potrebbe decollare e, perché no, riprendere il discorso interrotto prima del lockdown», la speranza dell’ex ala destra ora allenatore. 
È una partita che le dà emozioni particolari? 
«All’Atalanta sono legato, ho avuto Lippi e Prandelli, giocato con talenti pazzeschi, sono stati due anni intensi e belli, ma poi sono venuto a Roma ed è stato amore a prima vista, per la città e per la Lazio». 
Ogni volta che le due formazioni si affrontano c’è il festival del gol. 
«Sono due squadre che giocano a calcio, due che hanno un livello tattico e fisico molto alto. Sono due bellissime filosofie, anche se molto diverse». 
Si spieghi. 
«L’Atalanta ha un leader che si chiama Gasperini, il suo spartito viene suonato alla perfezione da tutti i suoi giocatori che diventano grandi anche grazie a lui e alle sue idee». 
E i biancocelesti? 
«Anche la Lazio ha il suo progetto tecnico, ovvio, plasmato benissimo da Inzaghi che è stato ottimamente supportato da gente come Tare e Peruzzi. Rispetto ai nerazzurri, i biancocelesti hanno 10-12 giocatori di livello, con 4-5 top che spingono e stimolano gli altri». 
Una scontro decisivo. 
«Chi vince tra Lazio e Atalanta fa un grande allungo, forse per qualcosa di diverso dalla qualificazione in Champions. È un campionato anomalo e tutto può ancora succedere».
Gasperini quando affronta la Lazio si trasforma… 
«È molto bravo come tecnico, ma non è simpatico.

Quando disse di Immobile tuffatore o quando ricorda insistentemente il mancato rigore su Bastos nella finale di coppa Italia ha una caduta di stile. Non lo so, forse la sua è una strategia, ma non so se stavolta andrà a buon fine». 

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