Certezza in se se stesso: «Dovremo sbloccare la gara come non facciamo da un pò, a questi livelli i risultati negativi possono ostacolare il processo di crescita della squadra. Va invertita la tendenza dei risultati, sappiamo come funziona il calcio italiano. Un allenatore nuovo va valutato alla fine dell'anno quando si tirano le somme, poi ognuno dirà la sua. Se qualcuno ha detto che io sono il valore aggiunto vuol dire che le statistiche sono dalla mia parte da 10 anni a questa parte. Anche Moratti, se ha deciso di affidarsi a me, vuol dire che la mia storia parla per me. La sconfitta per 3-1 contro la Juve lasciamola da parte. Martedì mi sono arrabbiato coi giocatori per come abbiamo preso il secondo e il terzo gol, erano evitabili. Roma e Napoli ne hanno presi 3 senza farne uno. Un gol lo abbiamo trovato e tre occasioni le abbiamo fatte».
Hernanes: «Ho indicato la necessità di avere un giocatore con spessore tecnico e personalità in grado di dare input a tutti i ragazzi ma non voglio dare troppe responsabilità anche a lui. Credo sarà un tassello importante per tutta la squadra»
Momento no di Palacio: «Di attaccanti ne ho avuti tanti e bravi, ci sono dei momenti critici in cui davanti all'occasione da rete non va bene. Capita a tutti un momento di non lucidità. Ho avuto un momento simile anche con Cavani, ho sempre cercato di dargli tranquillità. Probabilmente sente questa pressione, deve stare sereno».
I rivali: «La partita della svolta può essere anche quella che vinci soffrendo in casa. Stiamo giocando sulla testa dei giocatori e sulle gambe, stiamo lavorando per invertire il trend. Il Sassuolo? Floccari ha sempre fatto benissimo, Berardi è un campione, Biondini e Brighi hanno sempre fatto bene, Cannavaro e Manfredini sono giocatori fatti e finiti. Sono una signora squadra, dobbiamo preparare la gara nella maniera più tranquilla possibile. In Italia non ci sono partite facili».
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