A San Siro c'è il Sassuolo, ma la testa è al rinnovo di Icardi

Icardi per la nuova campagna antirazzista "Buu"
di Salvatore Riggio
2 Minuti di Lettura
Sabato 19 Gennaio 2019, 09:30
Alla vigilia della sfida di San Siro contro il Sassuolo, all’Inter continua a tenere banco l’estenuante trattativa per il rinnovo di Icardi. Tra incontri fittizi, promesse, sgarbi, summit mancati e polemiche, prosegue questa lunga telenovela. «Mauro non ha prezzo», spiega Luciano Spalletti. In corso Vittorio Emanuele sono in fermento, un po’ di fretta ce l’hanno. Cosa che, al contrario, non ha avuto Wanda Nara, moglie e procuratrice di Icardi. Che non smette mai di inviare al mondo messaggi criptici sui social. Come l’ultimo: «Mi piacciono le persone che parlano tre lingue: in faccia, in maniera diretta e con le pa…», le sue ultime dichiarazioni. Salvo poi ammorbidire i toni quando viene raggiunta da Striscia la Notizia per la consegna del Tapiro d’oro. «Rinnova, rinnova, non c’è nessuna distanza». Ma, al di là delle dichiarazioni frettolose in tv, la distanza tra club e giocatore resta una certezza: le parti sono ancora lontane. Icardi vuole 9 milioni di euro; l’Inter ne offre 7. Attualmente l’accordo tra i nerazzurri e l’argentino scade il 30 giugno 2021. Ma Suning, che ha promesso di riportare la società ai vertici del calcio europeo (con tanto di ingresso del fondo di Hong Kong, il LionRock Capital, creato nel 2011 da Daniel Kar Keung Tseung), non può fallire proprio adesso. Cosa che non può fare nemmeno Beppe Marotta, approdato all’Inter dal 13 dicembre 2018 e già alle prese con una situazione delicata con le pretese di Wanda Nara che, si può capire, vuole il meglio per il suo assistito (e marito). Le sirene estere (ma anche italiane) non smettono di suonare. 

NO ALLA DISCRIMINAZIONE 
Al di là di Icardi, c’è una gara da giocare, quella di stasera contro il Sassuolo: «Vogliamo continuare a esibire il nostro marchio», le parole di Spalletti, che potrebbe affidarsi a Nainggolan dall’inizio. Mentre il club di corso Vittorio Emanuele urla «Buu» al razzismo, una presa di posizione forte nella campagna antidiscriminazione lanciata ieri sui social. «Buu» da ululato verso i giocatori di colore (come accaduto nei confronti di Koulibaly a San Siro il 26 dicembre) si trasforma in uno slogan positivo contro il razzismo: «Brothers Universally United», «Fratelli universalmente uniti». «Write it, don’t say it», «Scrivilo, non dirlo», è il claim dell’Inter che viene utilizzato dal presidente Steven Zhang insieme a Javier Zanetti, Icardi, Figo ed Eto’o. Una campagna che proseguirà stasera a San Siro, quando sugli spalti del primo anello arancio comparirà una coreografia che rimanda allo slogan. Con 11.500 bambini presenti: gli unici ai quali è consentito l’ingresso allo stadio. 
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA