Inter, Marotta: «Vogliamo la seconda stella: credo nello scudetto»

Inter, Marotta: «Vogliamo la seconda stella: credo nello scudetto»
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Sabato 9 Ottobre 2021, 12:27 - Ultimo aggiornamento: 18:56

Marotta fa sognare i tifosi dell'Inter. L'argomento è per romantici puri, perché di cielo si parla: «L'obiettivo è regalare ai tifosi la seconda stella. Nello scudetto ci credo». L'amministratore delegato dell'Inter, ospite al Festival dello Sport di Trento, ha parlato anche di calciomercato: «Barella da talento è diventato campione e nel passaggio dal Cagliari all'Inter ha dimostrato di sapersi affermare sempre di più. Trovo quindi giusto dargli una gratificazione economica per quello che ha fatto». Barella ha un accordo fino al 2024, il rinnovo pare dunque scontato. Non era invece scontato l'addio di Conte: «La sua decisione non era prevedibile e ci ha spiazzati. Una scelta che fa parte dello sport e della vita, che va rispettata. Le società rimangono, tutti gli altri passano. Bisogna avere la capacità di partire con un percorso nuovo, avendo la consapevolezza di rappresentare un grande club».

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Sul rientro di Eriksen le parole di Marotta si fanno più caute: «Difficile fare ipotesi.

Al momento opportuno i medici faranno le valutazioni del caso. La cosa importante è che abbiamo ritrovato una persona, al di là della carriera sportiva».

Infine il punto sul momento del calcio: «La pandemia ha accentuato una situazione di grande sofferenza di tutti i club italiani. Milan, Inter e Juve negli ultimi due bilanci hanno perso insieme circa un miliardo. Il modello attuale non dà garanzie di stabilità e servono rimedi, credo sia giusto (anche eticamente) non dipendere sempre dall'azionista».  «Il calcio del mecenatismo è superato - ha detto Marotta - a maggior ragione ora che le proprietà di molti club sono straniere. Ricordo che la famiglia Zhang ha profuso 700 milioni nel corso degli anni, è normale ora rivedere i costi. Il compito del management è mixare obiettivi sportivi con equilibrio economico-finanziario. Quest'anno le partenze di Hakimi e Lukaku hanno portato equilibrio». Marotta conclude escludendo altre cessioni importanti e ha aggiunto che l'ingresso di soci di minoranza non può essere la soluzione di tutti i problemi: «Può dare respiro nel corto raggio, ma sul lungo periodo serve un modello diverso».

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