Inter-Lecce 2-0: i nerazzurri dimenticano Bologna con Mkhitaryan e Lautaro e tornano al secondo posto

Inter-Lecce 2-0: i nerazzurri dimenticano Bologna con Mkhitaryan e Lautaro e tornano al secondo posto
di Salvatore Riggio
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Domenica 5 Marzo 2023, 19:55 - Ultimo aggiornamento: 19:57

L’Inter si rimette a correre e con il 2-0 rifilato al Lecce, reti di Mkhitaryan e Lautaro Martinez, scavalca la Lazio e torna al secondo posto, a -15 dal Napoli. A tratti, è una gara a senso unico, che i nerazzurri conducono dall’inizio alla fine senza particolari patemi. Anzi, i giallorossi non creano pericoli. Si fanno sorprendere dalle verticalizzazioni e dalle ripartenze nerazzurre e devono subito alzare bandiera bianca. Senza Skriniar e Dimarco, Simone Inzaghi sceglie Darmian nel terzo difensivo insieme ad Acerbi e Bastoni, mentre sugli esterni ci sono Dumfries e Gosens e in attacco è Dzeko ad affiancare Lautaro Martinez. È un’Inter che vuole dimenticare la debacle con il Bologna e le polemiche per la settima sconfitta in campionato su 24. Quello con il Lecce, tra l’altro, è un successo importante in ottica Champions. L’Inter controlla la gara fin dall’inizio. Si fa subito vedere con un tiro potente di Calhanoglu, che Falcone respinge non senza difficoltà, e passa in vantaggio al 29’: Gosens scappa sulla sinistra, Barella controlla, rientra e appoggia per Mkhitaryan, bravo a insaccare. Nella ripresa le cose non cambiano. I nerazzurri raddoppiano subito con Lautaro Martinez, che insacca su assist di Dumfries, chiudendo di fatto il match. Perché il Lecce, nonostante abbiano ancora più di mezz’ora di gioco, non dà mai la sensazione di poter impensierire la squadra di Inzaghi. Che continua a farsi vedere nella metà campo avversaria, sprecando forse un po’ troppo. Ma è una gara che l’Inter riesce a gestire bene, proponendosi in avanti con Gosens e Dumfries e andando al tiro, debole e parato da Falcone, con Dzeko. Finisce 2-0 e l’Inter risale al secondo posto, osservando con interesse alle prossime gare del Napoli, fermato dalla Lazio al Diego Armando Maradona.

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