Inter, ecco Inzaghi: «Il nostro obiettivo è difendere lo scudetto»

Inter, ecco Inzaghi: «Il nostro obiettivo è difendere lo scudetto»
di Salvatore Riggio
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Mercoledì 7 Luglio 2021, 13:26 - Ultimo aggiornamento: 13:40

È il giorno di Simone Inzaghi alla prima conferenza da allenatore dell’Inter. Con accanto l’ad Beppe Marotta («La nostra proprietà ha profuso 700 milioni di euro per dare solidità al club, ma ora le condizioni economiche nel mondo sono cambiate», ha spiegato), l’ex tecnico della Lazio ha incontrato i giornalisti a San Siro. Domani per i nerazzurri inizia il raduno della prossima stagione, quello della rincorsa alla seconda stella, al 20esimo tricolore. «Ci saranno delle difficoltà, ma dobbiamo difendere lo scudetto appena vinto», ha detto.

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Inter, ecco Simone Inzaghi

Sensazioni. «Ho grandissimo entusiasmo in questa nuova avventura.

Ho grandi motivazioni, è una bellissima sfida. Mi hanno convinto subito il presidente Zhang, Marotta, Ausilio. Abbiamo un bel lavoro davanti. Siamo consapevoli di trovare gruppo e società forti».

Decisione nerazzurra. «Questo cambiamento è dovuto dalle motivazioni. Qui all’Inter ho trovato persone che in pochi giorni mi hanno fatto capire di volermi a tutti i costi. È una sfida stimolante. So che ci saranno delle difficoltà, abbiamo lo scudetto da difendere e avremo grandi avversarie. Faremo di tutti per difendere lo scudetto vinto e faccio i complimenti al club e a mister Conte».

Rinforzi. «In questo momento in pochi si sono mossi. Il mercato è lungo, per tutti è delicato. Mi era stata prospettata la presenza di Hakimi ed è accaduto. La società mi ha promesso che la squadra resterà forte come lo scorso anno. Il nostro obiettivo è difendere scudetto e fare percorso migliore in Champions. Inter è dal 2010-2011 che non va agli ottavi».

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Lukaku. «L’ho sentito, era deluso per l’eliminazione degli Europei con il Belgio. È una garanzia, come lo sono i suoi compagni per lui».

Eriksen. «Ho parlato con lui prima dell’inizio degli Europei. Mi è dispiaciuto tantissimo, avrà bisogno dei suoi tempi. Il club, intanto, ha colto l’opportunità di Calhanoglu. Eriksen deve stare tranquillo, si deve riposare. Io lo aspetto a braccia aperte».

Lazio. «Sono stati 22 anni molto, ma molto intensi e importanti. Ho ringraziato tutto l’ambiente. Sono stato molto bene. Ho avuto la fortuna di vincere come giocatore, allenatore delle giovanili e della prima squadra. Non potevo chiedere di meglio. Era arrivato il momento di cambiare».

Caratteristiche. «Voglio un’Inter intensa. Ho sempre avuto squadre che hanno reagito e sono riuscite a vincere nei minuti di recupero. Non bisogna abbattersi se ci saranno episodi che non gireranno a nostro favore».

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Hakimi. «Cessione difficile, è servita per il bilancio. Ma resteremo competitivi».

De Vrij. «Ho allenato de Vrij e ho giocato con Kolarov e Handanovic. È un piacere incontrarli di nuovo. Se ho sentito de Vrij? Ho sentito tutti».

Champions. «Questa è una competizione difficile, fisica. In Europa ci sono squadre che si stanno attrezzando. Lo faremo anche noi e ci faremo trovare pronti nel migliore dei modi».

Pressioni. «La città di Roma è stata una grande palestra. Le pressioni ci sono ovunque. Ma per me, ripeto, è una grandissima sfida. Così come lo è per il mio staff».

Parola a Lotito. «Nella vita vanno fatte delle scelte. Io ringrazierò sempre Claudio Lotito, è un ottimo presidente. Si era chiuso un ciclo. Sono stato a cena con lui e il direttore. Poi mi ero preso del tempo per decidere. La mattina ho scelto l’Inter e la prima persona che ho avvertito è stato il presidente Lotito».

Timori per altri sacrifici. «Sapevo di Hakimi. Poi mi è stato detto che gli altri giocatori importanti resteranno. Sappiamo che ci sarà da fare qualcosa in entrata. Nel mio modo di vedere il calcio, gli esterni sono giocatori fondamentali. Quindi, assieme alla società senza fretta…».

Obiettivo. «Voglio dare continuità. So che sono in una squadra che ha vinto scudetto e che ha una grandissima rosa. Oltre che meravigliosa tifoseria. Ho incontrato i rappresentanti della Curva, vogliono vedere una squadra che in campo darà tutto».

 

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