Insalata Russia, l’album dei ricordi mondiali: “Ti scatterò una foto”

Insalata Russia, l’album dei ricordi mondiali: “Ti scatterò una foto”
di Mimmo Ferretti
2 Minuti di Lettura
Lunedì 16 Luglio 2018, 10:30
Quali foto conserveremo gelosamente del mondiale di Russia nell’album dei ricordi? Gli stadi belli e funzionali, innanzi tutto. E il (solito) pubblico variopinto, stavolta anche educato ma talvolta esageratamente trash. Porteremo nel cuore i tifosi del Senegal e del Giappone che a fine gara ripulivano la tribuna da carte, cartacce e zozzerie varie. E, ovviamente, ci terremo stretti i giocatori giapponesi che dopo l’eliminazione hanno lasciato lo spogliatoio lindo e pinto con un biglietto sul tavolino: “Grazie”, scritto in cirillico. L’immagine di Oscar Tabarez in panchina con le stampelle appartiene già alla Storia del calcio: un’autentica lezione di vita di un uomo che soffre, barcolla ma non molla. E, per altri versi, come cancellare la foto di Neymar ruzzolante in ogni angolo del campo (del mondo?) oppure in lacrime sia dopo una sconfitta sia dopo una vittoria? E la faccia spaurita, smarrita, incredula di Messi subito dopo aver ricevuto con largo anticipo il biglietto di ritorno a casa? Di Cristiano Ronaldo conserveremo (solo?) il ricordo dei tre gol segnati alla Spagna, così tanto per cominciare il torneo. Racconteremo per anni quel magico colpo di tacco di Mbappé contro il Belgio e la parata senza alcuna logica tecnico-fisica di Courtois su O Ney all’ultimo istante di gara; il primo calcio di rigore assegnato grazie alla Var (a favore della Francia) e anche l’ultimo (sempre per la Francia). La ritmica, coinvolgente e allenante danza dei giocatori del Senegal. Il volgare dito medio in tribuna di Diego Maradona e l’oscena maglietta a maniche corte del pupazzo Jorge Sampaoli per mostrare al mondo i suoi orrendi tatuaggi. Indimenticabili i dodici autogol, il doppio delle reti firmate da Harry Kane, il capocannoniere russo. E, ovviamente, la Coppa del mondo alzata sotto il temporale da Lloris, capitano della Francia, verso il cielo di Mosca. Chapeau. 

Non ricorderemo nulla (ma ricorderemo tutto) dell’Italia, ma questo è un altro discorso.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA