Incubo Covid, la Serie A fatica a resistere a Omicron

Incubo Covid, la Serie A fatica a resistere a Omicron
di Andrea Sorrentino
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Mercoledì 22 Dicembre 2021, 00:23 - Ultimo aggiornamento: 23 Dicembre, 09:16

Non fa nemmeno distinzioni tra vaccinati e fierissimi no-vax, visto che ce ne sono anche tra i giocatori: semplicemente, il virus è tornato ad aggirarsi per l’Europa del calcio, si insinua, infetta atleti e staff, guasta i calendari, manda a monte preziose dirette tv, complica tutto. L’emergenza Covid, unita alle pressioni dei club che non vogliono mollare i giocatori, sta per provocare lo slittamento della Coppa d’Africa di gennaio: la Fifa di Infantino preme per spostarla a settembre 2022 mentre le federazioni africane si oppongono, ma c’è chi dà la cosa già per decisa. Sono ore di torride trattative diplomatiche col Mondiale biennale sullo sfondo, oggi sapremo.

VACCINATI
La Premier League, dove è vaccinato il 77% dei giocatori che diventeranno l’84% (il 16% finora non ha voluto saperne) è nel caos già da dieci giorni ma va avanti; la serie A, dove quasi il 100% dei giocatori sarebbe vaccinato, si fermerà da calendario dopo stasera fino al 6 gennaio, prima che arrivi la piena. Ma intanto non giocheranno l’ultima di andata Immobile nella Lazio e Insigne nel Napoli, ossia due terzi dell’attacco campione d’Europa, entrambi col Covid e in isolamento: Immobile, assente pure sabato scorso col Genoa, è vaccinato con due dosi, Insigne addirittura ha ricevuto la terza pochi giorni fa. Ieri Udinese-Salernitana non si è giocata perché gli ospiti non hanno raggiunto Udine per divieto dell’Asl, per due giocatori e un membro dello staff positivi e in contatto con gli altri nelle precedenti 48 ore: la Salernitana avrà partita persa (l’ultimo dei suoi problemi, ora), l’Udinese se non altro non è scesa in campo come lo scorso anno la Juventus contro il Napoli che non c’era, e ha atteso negli spogliatoi che l’arbitro decretasse non iniziata la gara.

C’è un focolaio di 16 contagiati nella Primavera del Milan, che non ha giocato a Bologna. La serie B, che ha rinviato lunedì Lecce-Vicenza, fa sapere che per ora non sono a rischio i turni del 26 e del 29 dicembre. Le leghe provano a resistere sperando di non doversi arrendere all’emergenza, come nel 2020.

BOXING DAY SALVO
La Premier League, nonostante le dieci partite già rinviate (da regolamento si rinvia solo se una squadra ha a disposizione meno di 13 giocatori più un portiere) e i 90 casi di Covid accertati, prosegue: ieri e oggi Coppa di Lega, confermati il tradizionale Boxing Day del 26 dicembre e a seguire: sono le partite più preziose del mondo per i diritti tv, serve un maremoto per rinviarle. Gli uomini di campo si ribellano invano, inascoltati. Giorni fa, Jurgen Klopp del Liverpool ha chiesto che i club comunichino i nomi dei giocatori positivi e di chi non si vuole vaccinare. Thomas Frank, allenatore del piccolo Brentford, ha proprio detto che si dovrebbero rinviare un paio di turni. Intanto il Tottenham è stato eliminato dalla Conference League per non aver potuto schierare la squadra contro il Rennes, e Antonio Conte si è scagliato contro l’Uefa: «Molti sanno qual è il problema, ci sono interessi personali dietro». L’inverno astronomico è iniziato davvero solo ieri, durerà altri tre mesi: ne riparleremo, purtroppo.
 

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