Immobile c'è, Ciro vuole giocare contro lo Spezia: «Rischio, non ha senso rinunciare per le prossime partite»

Immobile c'è, Ciro vuole giocare contro lo Spezia: «Rischio, non ha senso rinunciare per le prossime partite»
di Alberto Abbate
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Venerdì 30 Settembre 2022, 08:10 - Ultimo aggiornamento: 1 Ottobre, 12:12

Non conta nulla cosa maligna il resto d'Italia. Contano soltanto gli oltre 35mila laziali che hanno già prenotato un posto a tavola per domenica: Immobile vuole giocare dopodomani contro lo Spezia. Tanto finisce sempre e comunque nella bufera. Tonali per esempio è tornato prima e giocherà col Milan, nessuna polemica: «Con me invece è stato creato un caso inutile per una foto in partenza spiega il centravanti - ma in realtà io stavo solo aspettando Mancini che scendesse dall'aereo per andare a votare, una casualità. Il ct per primo mi ha detto di tornare a casa». Ciro ha provato a esserci a tutti i costi con la Nazionale contro Inghilterra e Ungheria. Poi si è dovuto arrendere alla contrattura al bicipite femorale della coscia destra: «Io volevo partire e giocare, è vero, ma sono stati tutti, il club e la Nazionale, sulla stessa lunghezza d'onda. L'infortunio non era grave, ma si rischiava troppo e sono rientrato a Roma». L'edema mal riassorbito cinque giorni fa consigliava una maggior prudenza. È chiaro che la Lazio abbia premuto per fermare il suo bomber, ma oggi la situazione è un'altra. Ciro è migliorato pian piano, si è allenato per giorni a parte in palestra, la risonanza di ieri sera ha dato il via libera. Immobile farà un provino stamattina, poi Sarri deciderà. Nel frattempo il tecnico continua ad alternare Cancellieri e Pedro nel 4-3-3 come falsi nove, Lazzari ha già ripreso il suo posto in gruppo a destra. Nel pomeriggio però si è fermato Cataldi per una botta alla coscia: ha dolore, ma conta di recuperare entro dopodomani mattina.

Le riflessioni di Sarri sono in corso.

Bisogna fare i conti con il terribile tour de force di 12 gare, fra campionato ed Europa League, sino al 13 novembre prossimo. Già giovedì Immobile avrà recuperato meglio, senza rischiare più nulla rispetto a dopodomani a pranzo: «È vero, è un po' pericoloso giocare subito, i medici ci vanno sempre cauto. Ma io sto bene. Sono al limite come quando ho lasciato la Nazionale, vedremo. Tutte e 12 le gare del filotto sono importanti allo stesso modo. Inutile dire rinuncio alla prima per pensare a quella dopo». Già, perché lo Spezia vale tre punti e anche con le piccole i numeri biancocelesti senza Immobile sono da incubo. Dal suo sbarco nel 2016, Ciro ha saltato appena 20 partite (su 235) di campionato. La Lazio ne ha vinte appena 6, ne ha pareggiate 7 e ne ha perse altrettante. Il conto, considerando Europa League e Coppa Italia, sale a 33 assenze e migliora appena il bilancio complessivo: 10 pareggi, 10 vittorie e 13 ko. Restringendo il focus allo scorso campionato, Sarri nel 2021/22 ne ha dovuto fare a meno 7 volte e ha perso le prime due con Bologna e Juve, ha vinto con Genoa e Venezia, ha pareggiato le altre tre con Udinese fuori (a febbraio), Juve e Verona all'Olimpico.

BENEDETTO DAL PAPA

In attesa di rimettersi dopodomani al braccio la fascia di capitano della Lazio, ieri Immobile in Vaticano ha indossato quella donatagli da Papa Francesco per la prossima Partita della Pace, prevista per il 14 novembre all'Olimpico: «Mi ha dato la benedizione per il quarto figlio, altro che per l'infortunio». Presente alla conferenza anche Lotito: «Ho aderito in prima persona a questa iniziativa perché mi lega a un ricordo che ancora porto dentro. Maradona mi chiese di allenarsi a Formello perché i suoi valori umani coincidevano con quelli della Lazio come quelli del nostro campione Ciro». Uno che non molla mai sino all'ultimo.

 

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