Lazio, il trend di Immobile: bomber a due velocità

Immobile
di Daniele Magliocchetti
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Lunedì 14 Ottobre 2019, 09:30
Centravanti spietato con la Lazio, bomber sofferente, quasi di scorta con l’Italia. E’ la doppia vita di Ciro Immobile che sogna disperatamente di diventare il centravanti simbolo della nazionale, così come è per i biancocelesti. In azzurro però tutto è in salita. Irresistibile e implacabile sotto porta con la maglia biancoceleste, con una media gol da brividi, ben 93 reti in 141 partite, uno ogni gara e mezzo, in tre anni pieni con la casacca laziale. Questo in corso è l’’inizio del quarto. Numeri importanti che nel calcio del Belpaese, attualmente, hanno pochi attaccanti. Del tutto opposto, a tratti irriconoscibile se si confrontano i dati del club, il cammino in nazionale, dove la punta napoletana ha realizzato 8 gol in 38 gare in quasi sei anni, visto che la prima presenza in nazionale è di marzo del 2014. Da non dimenticare che la rete siglata alla Finlandia un mese fa, arrivava da due anni di digiuno. Dati e numeri, insomma, che, confrontati, sembrano di due giocatori diversi. Uno l’opposto dell’altro. Lui, Ciro, per un po’ ci ha sofferto parecchio, poi, ritrovato gol, fiducia e feeling con tecnico e ambiente ci è passato sopra. E continua a farlo, nonostante contro la Grecia sia andato ancora a secco. 

GIOCO INDIGESTO 
E’ un generoso e in campo non si ferma mai anzi è sempre pronto al sacrificio. In nazionale più che segnare, fa soprattutto questo. Vorrebbe tanto diventare l’icona del gol dell’Italia, come accade nella Lazio, ma più si sforza, più non ci riesce. E la causa di tutto, probabilmente, sta nel gioco che attua Roberto Mancini. Poco importa che spesso vicino a lui ci sia Insigne, l’ex compagno con cui ha fatto meraviglie nel Pescara di Zeman. Ciro si esalta se è il punto di riferimento in avanti e vive per attaccare la profondità. Nella Lazio ci sono Luis Alberto e Milinkovic che a occhi chiusi giocano in verticale e lo trovano sempre, che sia a destra, a sinistra o al centro. In nazionale fatica ad emergere perché gioca spalle alla porta, ma pure perché il ct è ossessionato dalla tecnica e prova ad andare in porta più col fraseggio di qualità che con guizzi estemporanei. Una modalità che ha consentito agli azzurri di ritrovarsi e qualificarsi con tre gare di anticipo a Euro 2020, ma che vede più di altri soffrire il capocannoniere della serie A. Contro la Grecia è uscito tra gli applausi nel suo stadio e, per ora, questo compensa le delusioni sotto porta, ma andando avanti così Immobile rischia perfino il posto, anche perché se Balotelli ingrana sul serio, Mancini non ha mai nascosto che sia la punta del Brescia il suo centravanti ideale. 
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