E ci è riuscita anche dopo, a casa, quando c’era da riorganizzare una vita intera?
“Questi ragazzi hanno una carriera strepitosa che però finisce presto. Lo sanno sin dall’inizio ma quando quel momento arriva, non sono preparati. Francesco è consapevole di essere stato un uomo molto fortunato ma dire addio al calcio, a una passione che per lui è stata tutto per 28 anni, non è facile. Ne abbiamo parlato tanto. Io l’ho aiutato a capire che nei cambiamenti ci possono essere anche aspetti positivi, sta a noi vederli e saperli assaporare. Il resto deve farlo da solo. Quell’adrenalina che ti sale dentro quando hai una partita è come una droga naturale da cui dipendi. E’ complicato rinunciarci ma solo lui può rielaborale tutte queste emozioni. Noi siamo la sua famiglia e gli stiamo accanto. Mi sembra di vederlo sereno ma è tutto in divenire, vedremo”.
Francesco ha sempre detto che non avrebbe fatto l’allenatore e invece da pochi giorni frequenta la scuola per prendere il patentino da allenatore.
“È un corso che voleva fare a prescindere. Lui ha sempre detto che non vuole allenare una squadra, ma non so cosa abbia in mente”.
Ha dichiarato “basta figli” ma Francesco non è d’accordo. E lei stessa ha ammesso che con Isabel ha scoperto ancora di più la gioia della maternità.
“I miei figli mi dicono: “Ma mamma che fai, lasci sola Isabel? Noi siamo cresciuti insieme a lei?”. A me la parola ‘basta’ non piace ma quattro figli sono un impegno che fa paura. Vedremo. Mi godo la mia bimba perché con lei ho avuto da subito tutto un altro approccio: non mi pesa nulla, ho più pazienza, noto le piccole cose, ho sempre voglia di stare con lei… È un’esperienza bellissima. E poi io adoro la gravidanza, mi piace la pancia e non mi faccio problemi di dieta, ogni volta ingrasso quindici chili e me ne frego”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA