Roma il ventennale. L'arbitro Braschi e l'invasione dell'Olimpico: «Era una festa, si poteva aspettare un pò»

Roma il ventennale. L'arbitro Braschi e l'invasione dell'Olimpico: «Era una festa, si poteva aspettare un pò»
di Roberto Avantaggiato
2 Minuti di Lettura
Giovedì 17 Giugno 2021, 07:30

Stefano Braschi, 64 anni arbitro internazionale, dopo vent’anni ricorda ancora con grande emozione quel pomeriggio del 17 giugno 2001 e la partita che consegnò lo scudetto alla Roma. «Sapevamo tutti cosa significasse quella gara con il Parma per il club giallorosso. E sapevamo che l’intera città l’aspettava con trepidazione e ansia. C’era un’emozione altissima, che era impossibile non avvertire in campo».
Gara filata liscia fino a pochi minuti dalla fine. Un’invasione di tifosi prima del fischio finale mise tutto in discussione.
«La Roma stava vincendo 3-1 e per un fischio interpretato male i tifosi, che si erano portati a bordocampo sorprendendo anche le forze dell’ordine, scattarono in campo. Furono attimi di tensione, perché mancavano ancora diversi minuti e bisognava giocarli». 
Ha mai pensato di dover sospendere la partita?
«No. Mentre vedevo tutta quella gente mi dissi: vabbè, ritarderemo di qualche minuto la fine. E infatti il buon senso prevalse, i tifosi lasciarono il campo e ci fecero finire la partita».
Con un grande fuggi-fuggi finale...
«Comprensibile. Tutti volevamo evitare l’abbraccio dei tifosi. Per questo i giocatori continuavano a chiedermi quanto mancasse alla fine».
In quel campionato lei arbitrò sia il derby di ritorno che la sfida di Torino con la Juve. Furono due pareggi per 2-2.
«Due bellissime gare, che regalarono ai giallorossi emozioni opposte tra di loro.

Un emblema di quel campionato, di grande spessore e con un importante livellamento verso l’alto. Vinto da una squadra che giocava bene al calcio e aveva calciatori di grande spessore».

© RIPRODUZIONE RISERVATA