Roma, il riscatto di Zaniolo è colorato di azzurro

Zaniolo (foto Gino Mancini
di Stefano Carina e Ugo Trani
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Mercoledì 25 Agosto 2021, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 26 Agosto, 10:09

Lo sbarco di Mourinho: sorprendente. L’impatto di Abraham: straripante. Il ritorno di Zaniolo: esaltante. È la Roma di quest’estate vista dalla tifoseria giallorossa. Non c’entrano i media che comunque rilanciano aggiornamenti sul club dei Friedkin, finalmente di spessore internazionale dopo la scelta Special, in tutto il pianeta. Sono i rumors che si ascoltano via etere o per strada e si leggono sui social: il popolo è entusiasta della virata decisa dalla proprietà texana. La presenza di quasi 30 mila spettatori per la prima di campionato e degli almeno 21 mila (prevendita) per il match di domani in coppa certifica la ritrovata passione. Che chiama in causa proprio i possibili protagonisti: l’allenatore, il centravanti e appunto il numero 22. Il 10 di Totti è ancora la maglia che la maggioranza dei tifosi proprio non riesce a togliersi dalle spalle. Tuttavia quella più venduta, dopo la storica dell’ex Capitano, è da tempo quella di Nicolò. In campo è lui il testimonial e il totem. Come lo è stato Francesco. Il paragone tecnico ovviamente è ancora improponibile. La realtà, però, è inequivocabile. Stessa spavalderia. Il ventiduenne rappresenta la gente più di ogni altro. E la costante e aperta sfida del diretto interessato con il tifo laziale ne è la conferma. Se lo attaccano (spesso anche la mamma Francesca), Nick risponde. Se lo provocano, non incassa. Rilancia. Quasi contento. Sa di essere temuto.

ESAME DI MATURITÀ
Zaniolo, un mese fa (il 23 luglio), è diventato papà di Tommaso. Notizia fantastica nel momento cruciale della carriera. Una settimana prima, contro il Montecatini, è tornato in campo dopo lo stop alla Johan Cruijff Arena. A 10 mesi (il 7 settembre 2020 contro l’Olanda) dal nuovo crack al ginocchio sinistro (rottura del legamento crociato anteriore già saltato il 12 gennaio dello stesso anno contro la Juve all’Olimpico), Mourinho gli ha dato spazio nella ripresa. E Nicolò ha subito fatto centro su rigore. Si è ripetuto con il Debrecen, su azione, prendendo quota nel precampionato.

Anche in Turchia, entrando nelle azioni delle 2 reti al Trabzonspor, è andato bene. Ok al via nella Conference League, non in campionato. Si è fermato contro la Fiorentina. Meno di un’ora di partita. Giallo per proteste prima dell’intervallo, bis ad inizio ripresa per uno spintone a Gonzalez. Rosso in 10 minuti. Nessun gesto isterico. Esagerata la voglia di stupire. Nick, schierato sempre titolare nelle due partite ufficiali, paga l’esuberanza di chi sente di potersi rifare in fretta. Di recuperare le partite perdute. Di riscattarsi. Mou non ha fatto una piega. Ma nemmeno lo ha guardato in faccia all’uscita del campo. A fine partita si è limitato a indicarlo al suo staff: anche Zaniolo ha dovuto lavorare con chi non ha giocato. Mezz’ora di corsa, scatti e allunghi nell’Olimpico ormai vuoto. Nicolò era più deluso di Josè (ha incassato il no di Fazio al Genoa; sta valutando i mediani Sergio Oliveira e Loftus-Cheek: non c’è solo Zakaria). Quel rosso non gli è andato giù: bastava guardarlo in faccia davanti al cartellino di Pairetto che gli fa perdere la trasferta di domenica a Salerno, altro step fondamentale di questo inizio di stagione. Deve interrompere il suo percorso, iniziato durante le ferie. Sta cercando la forma e la continuità, non ancora al top. Giocherà però domani il ritorno del playoff con il Trabzonspor e finirà sotto la lente di ingrandimento. Mancini lo vuole riportare in Nazionale già la prossima settimana (venerdì le convocazioni): appuntamento a Coverciano (30 agosto). Si è infortunato vestendo l’azzurro, ma fino a maggio ha sperato di entrare tra i 26 per l’Europeo. Il ct lo ha preallertato due settimane fa. A chiamarlo, un collaboratore del Mancio: «Fatti trovare pronto». Il destino vuole che riparta a settembre con l’Italia. È il suo mese azzurro. Roberto lo chiamò nel 2018 prima ancora che esordisse in campionato, lo escluse nel 2019 dopo essere stato punito (con Kean) per un ritardo da Di Biagio nell’Europeo Under 21, l’anno scorso l’infortunio ad Amsterdam. Ora le qualificazioni mondiali: a Firenze contro la Bulgaria (il 2 settembre), a Basilea contro la Svizzera (il 5) e a Reggio Emilia contro la Lituania(l’8).

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