Roma, il mercato che non c'è frena Fonseca e limita i suoi eventuali successori

Mayoral (fotoGino Mancini)
di Stefano Carina
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Giovedì 21 Gennaio 2021, 07:30

La fiducia a tempo concessa a Fonseca è una non fiducia. Il tecnico rimane in sella perché il sostituto - almeno per adesso - non c’è. Soprattutto perché l’Allegri o il Sarri di turno (forse soltanto Spalletti potrebbe adeguarsi) chiederebbero investimenti che sia il tempo ridotto per il mercato (una decina di giorni) che la poca liquidità in cassa, non permettono. Basti pensare a quanto sta accadendo con Paulo. A inizio mese è uscito allo scoperto parlando di nomi. Al plurale. Ergo, chiedendo calciatori per almeno due ruoli e soprattutto pronti. In primis un attaccante, poi un mediano. Alla seconda voce ha già dovuto fare retromarcia pubblicamente perché Diawara - propedeutico all’investimento a centrocampo - non intende lasciare il club gennaio. La Roma, invece, non volendo rinnovare a Peres, sta cercando un terzino giovane. Investimento che Fonseca non ritiene una priorità. Un esempio che fotografa le difficoltà di conciliare le rispettive esigenze. Da un lato c’è Paulo, per il quale il futuro è adesso. Dall’altro la società che parla apertamente di progetto «a medio-lungo termine». 

ROSA MONCA
Il tecnico si è reso inoltre conto che la rinuncia alle ali operata in estate, ha penalizzato la squadra. Della serie: la Roma fatica ormai a sorprendere gli avversari. Il massimo dell’innovazione può essere l’arretramento di Pellegrini e l’avanzamento di Pedro o la rinuncia ad un marcatore per Cristante regista difensivo. Mosse che alla lunga iniziano a trovare delle contromisure. Soprattutto contro le avversarie che possono contrapporre qualità simili a quelle dei giallorossi. Già passare ad esempio dal 3-4-2-1 al 4-2-3-1 risulta complicato.

Mancano sia i titolari (Pedro e Mkhitaryan insieme garantiscono poca copertura) in avanti che le riserve, per un modulo che in carriera è stato sempre la stella polare del portoghese. E questo perché oltre alla mancanza delle ali, dietro c’è il solo Santon adatto come terzino per una difesa a quattro. Sia Karsdorp, che Spinazzola più Peres, sono esterni a tutta fascia. Il discorso si può estendere alla mediana. Per composizione e qualità dei singoli, sembra adatta più ad un 4-3-3 che ad altro. Questo perché con tre centrocampisti puoi sopperire anche all’assenza di un mediano di ruolo (in rosa c’è il solo Diawara, ormai finito ai margini). Oggi invece capita che senza Veretout (che alla Fiorentina a volte giocava trequartista) la Roma sia senza interditori. Cristante ormai è utilizzato perlopiù come centrale difensivo. Ruolo che inizia a stargli stretto: «Sinceramente non capisco del tutto neanche io il motivo», ha detto l’altra sera alla Rai, quando gli hanno fatto notare i tre difensori in panchina. Capitolo Villar: la sua ascesa è dovuta sia alle qualità indubbie ma anche al fatto che è l’unico ad avere le caratteristiche del regista in rosa. Tuttavia affidarsi esclusivamente ad un ragazzo che un anno fa giocava nella serie B spagnola - e che inevitabilmente alterna alti e bassi - è un rischio. A lungo in estate era stato accostato il nome di Torreira, capace di unire qualità in regia e forza nei contrasti. I conti in rosso hanno dirottato i pochi investimenti altrove. Ad esempio su Mayoral. Preso come vice Dzeko - con la speranza che potesse in futuro sostituirlo - questi mesi hanno fatto capire che a giugno, servirà invece investire alla voce centravanti. Scenari noti non solo a Fonseca ma soprattutto ai possibili sostituti. 

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