Il Jiangsu Suning in ritardo di tre mesi sugli stipendi. Troppe restrizioni dal governo di Pechino

Il Jiangsu Suning in ritardo di tre mesi sugli stipendi. Troppe restrizioni dal governo di Pechino
di Salvatore Riggio
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Venerdì 15 Gennaio 2021, 19:16

In un momento così delicato per il futuro dell’Inter, con la due diligence di BC Partners sui conti nerazzurri arrivata a metà (e che potrebbe essere ultimata tra un mese, a febbraio), arrivano notizie non confortanti dalla Cina. Il Jiangsu Suning, l’altra squadra di proprietà di Zhang Jindong e campione in carica della Chinese Super League (la massima serie del campionato cinese), è in arretrato di tre mesi sul pagamento dei giocatori. O almeno questo è quanto ripota l’edizione odierna del giornale Oriental Sports Daily. Da quanto c’è scritto, il Jangsu Suning ha pagato ai propri giocatori un solo mese di stipendio nella giornata di martedì 12 gennaio, ma deve loro ancora tre mesi di arretrati appunto. Addirittura, sempre secondo quanto riporta il quotidiano di Shanghai, la squadra non ha organizzato nessuna celebrazione per aver vinto il proprio primo titolo nella Csl a novembre, battendo in finale il Guangzhou Evergrande di Fabio Cannavaro (2-1). E sono molti anche i giocatori arrivati a scadenza, che non rinnoveranno il contratto. Tutto questo, da chiarire, non è legato a problemi finanziari di Suning, che detiene anche le quote di maggioranza dell’Inter (quelle di minoranza, il 31%, sono in mano a Lion Rock Capital). Bensì alle restrizioni sempre più forti del governo di Pechino, che non permette di avere liquidità immediata. Che è poi tra l’altro il motivo per il quale Zhang Jindong, padre del presidente nerazzurro di Steven Zhang, ha deciso di cedere l’Inter. La situazione, come sempre quando si tratta di un possibile cambio di proprietà, è in divenire. Il fondo di private equity londinese – guidati dal greco Nikos Stathopoulos – è aperto a ogni possibilità. Sia all’ingresso come socio di minoranza sia come acquirente di quelle maggioranze. Al momento, ha l’esclusiva in questa trattativa. Sullo sfondo resta l’interesse del fondo svedese EQT (sponsorizzato dalla famiglia Wallenberg, una delle più ricche e potenti famiglie di imprenditori svedesi con interessi che vanno da Saab a Ericcson, da Electrolux ad ABB) e di quello statunitense Arctos Sports Partners (guidata da Ian Charles, è una piattaforma di private equity dedicata al settore professionistico della sport industry e ai proprietari di franchigie o club nel mondo dello sport).

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