Roma, il futuro passa dalla City: Friedkin jr e Fienga pianificano la nuova stagione a Londra

Ruan Friedkin
di Ugo Trani
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Mercoledì 19 Agosto 2020, 07:30
Ci siamo, la Roma volta pagina. E’ l’inizio dell’éra Friedkin. Non nella Capitale, ma nella City. Fienga, il ceo appena confermato, è già a Londra. E da stamattina comincerà a disegnare con Ryan Friedkin, il figlio del presidente Dan, la strategia per la nuova stagione. Vertice, dunque, fuori porta. Con sguardo al campo, alla squadra di Fonseca, ma soprattutto alla solidità del club. Che oggi è da garantire. Alla Covisoc, già sistemata la pratica per l’iscrizione al nuovo campionato, e alla Consob, con piano dettagliato sull’aumento di capitale da completare (più di 40 milioni) entro la fine di dicembre e dell’Opa da lanciare (durerà tra 15 e 25 giorni di Borsa aperta, a seguire quella totalitaria sul rimanente e poi l’eventuale delisting). 

DEBUTTO CON IL BENEVENTO
Il 1° test della Roma del texano con il neopromosso Benevento di Pippo Inzaghi: amichevole il 5 settembre a Trigoria. Fienga, invece, si è messo d’accordo con Friedkin jr nell’ultimo weekend: si incontreranno nell’ufficio che Pallotta aprì a Londra qualche anno fa. Lì si è spesso presentato Baldini, l’ex consulente del presidente uscente. Sponsor e operazioni di mercato sono spesso uscite da quelle stanze. Il ceo giallorosso ospiterà l’erede del nuovo proprietario, accompagnato dal fedelissimo Eric Williamson che fa parte del comitato esecutivo con i Friedkin, Marc Watts e Fienga. Con loro i legali del Friedkin Group e alcuni esperti di finanza. La priorità è mettere in sicurezza Casa Roma. Anche passando attraverso la costruzione dello stadio: Dan è già in contatto per avere qualche certezza sull’area e sul percorso da fare entro fine anno.

RAFFORZAMENTO PONDERATO
«Io voglio esserci per la prima in campionato», ripete da qualche giorno Ryan. È quanto si augurano nella Capitale.Ancora non è possibile fissare la data dello sbarco dei Friedkin. Il dpcm sulle misure di contenimento è stato prorogato fino a 7 settembre e chissà se sarà subito possibile arrivare dagli States. Il mercato, dunque, passa in secondo piano. Ma Friekdin, leggendo il suo comunicato di lunedì ad affare ufficializzato, ha comunque chiarito che tra gli obiettivi, in prima fila, c’è quello di «allestire una squadra in grado di competere per le prime posizioni nel campionato nazionale e nelle competizioni internazionali». Ha però aggiunto di essere pronto «a introdurre una strategia disciplinata in relazione all’acquisto, sviluppo e cessione dei calciatori al fine di assicurare la solidità finanziaria a lungo termine del club». In sintesi: la Roma comprerà per riprendere quota in Italia e all’estero. Ma il miglioramento della rosa sarà possibile solo con alcune dismissioni tecniche. Il gruppo, quasi 30 giocatori, è ritenuto esagerato. Come il monte ingaggi. Solo tagliando si cresce.

SPAZIO ALL’ESPERIENZA
Fienga resterà a Londra almeno un paio di giorni. Ne approfitterà per avere qualche faccia a faccia con procuratori e mediatori. Senza ds, da individuare e contrattualizzare magari autunno, il mercato spetta a lui. La Roma cerca profili in stile Pedro: campione e leader, anche se ha superato i 30 anni. Smalling, in questo senso, rimane nell’elenco di chi può (ri)entrare nella nuova rosa. Fonseca è d’accordo: integrare e non stravolgere. E la virata tiene conto dei possibili investimenti: se si sceglie l’Allison o il Salah del momento, non viene accolto pensando a quale plusvalenza porterà nel bilancio dopo 24 o 48 mesi. Se il colpo è di lusso, viene fatto per arrivare al successo e non per riempire il forziere. Ovviamente senza sognare: la piazza ha già dato, ascoltando qualche favola indigesta. Servita in tavola non a richiesta e raccontata glissando sul solito triste e sciapo finale.
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