Il Crotone ha imparato a difendersi, Udinese superiore ma non va oltre lo 0-0

Il Crotone ha imparato a difendersi, Udinese superiore ma non va oltre lo 0-0
di Vanni Zagnoli
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Martedì 15 Dicembre 2020, 22:46

Niente quarta vittoria di fila per l’Udinese, il Crotone azzecca il secondo risultato utile in sequenza, raggiunge per un giorno Torino e Genoa, non è più solo in fondo alla classifica. I bianconeri sono già a +8 sulla zona retrocessione, un bel margine, rispetto alla partenza, anche delle scorse stagioni. Meglio l’Udinese, ma avrebbe dovuto spingere di più anche nel primo tempo, i pitagorici crescono come tenuta difensiva, Stroppa deve avere concordato la linea con il ds Peppe Ursino, per evitare l’esonero, lo 0-0 è un bel premio. "Abbiamo fatto più punti in questi 4 giorni - sorride il tecnico alla ricerca della sua prima salvezza, in serie A - che nel resto del campionato. Servivano risultati, dopo le prestazioni"

Anche alla Dacia arena si ricorda Paolo Rossi, con uno striscione da Pasian di Prato, località friulana.

Crotone senza i registi, Cigarini e Benali, eppure pericoloso in avvio, con Simy e con Messias, su punizione, saranno gli unici due interventi di Musso e l'unico acuto del centravanti. Quando deve fare gioco, l’Udinese fatica sempre, trova il gol con Pussetto ma in fuorigioco evidente, ravvisato facilmente. Il Crotone è migliorato come quadratura, contro squadre di livello mediobasso adesso regge: 0-0 a Torino, sconfitta a Bologna per 1-0 nell’unica distrazione e anche quello straordinario 1-1 con la Juve. De Paul azzecca una bella ripartenza, fa metà campo e scarica su Nestorovski, la conclusione è debole.

Il Molina dell’Udinese, Manuel, argentino, attacca raramente, nel 3-5-2 bianconero, a destra gli capita di essere controllato anche da Salvatore Molina, che aiuta Reca. Non ha problemi Antonio Di Martino, l’arbitro di Giulianova soltanto alla 5. direzione in A, deve comunque ammonire Petriccione, per un fallo su De Paul. Che poi fa spaventare i tifosi dell’Udinese, resta a terra per un colpo al ginocchio destro, resisterà con sofferenza, anche dopo l’intervallo, si farà bloccare la parte sottostante all’articolazione.

E’ sempre l’Udinese degli argentini, una conclusione di Pussetto è deviata in angolo.

In ombra Pereyra, non fa meglio il Pereira calabrese, Pedro, con un tiro alto nel secondo tempo. Henrique Eduardo entra per Riviere, il francese era più brillante al Cosenza, in serie B.

Il ritmo si abbassa, Luca Gotti tiene linee ravvicinate anche in casa, contro l’ultima della classe, così la squadra spettacolo ritornata in A con Giovanni Stroppa non trova spazi. E quando l’Udinese arriva sul fondo, con Pussetto, trova Cuomo pronto a centroarea. Anche dall’altra fascia arriva un bel cross, Manuel Molina gira con il destro, Cordaz vigila. Anche Golemic su un filtrante.

La mancanza del pubblico favorisce qualche momento di stanca del match. Occorre la verve di Deulofeu, al posto di Nestorovski, un gol arriva ma dopo lo sbandieramento del guardalinee: “Ci siamo fermati”, gracchia Stroppa. E il fermo immagine dà ragione alla squadra arbitrale.

Crescono i friulani, Pereyra cerca il rigore, il contatto con Golemic è troppo leggero per essere punito, l’affondo di Pussetto invece è contrato a fatica. 

De Paul ha la palla sul destro, sceglie di non tirare proprio perchè non lo sente come sempre, appoggia su Pussetto che però lo specchio di porta meno aperto e così Cordaz si salva ancora. Pedro Pereira avrebbe il contropiede giusto, non lo finalizza. Ogni interruzione favorisce la convinta opposizione dei calabresi, che in avvio di stagione crollarono nel finale, a Reggio Emilia, con il Sassuolo, mentre ora restano lì con la testa senza problemi.

Esce il talentuoso Messias, che fra i dilettanti faceva il rappresentante di elettrodomestici, per il romeno Dragus, sempre per fare argine, rischia l’espulsione ma non arrivano ulteriori pericoli.

Il Crotone resta a Udine sino a venerdì, sabato ha la Sampdoria a Genova, la chiusura di anno sarà con il Parma, sono due sfide alla portata. Anche per l’Udinese, a Cagliari e con il Benevento. E’ in serie A da 26 stagioni di fila, ha tutto per confermarsi.

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