Morto Scardina, il ricordo di Antinelli:
«Sei anni di accuse da infami»

Ignazio Scardina, il ricordo commosso di Antinelli: «Sei anni di accuse da infami»
2 Minuti di Lettura
Sabato 7 Aprile 2018, 15:56 - Ultimo aggiornamento: 16:39

«28 maggio 2012 ore 5.30. Squilla il telefono che tenevo nel letto. Mi aspettavo che sarebbe successo. "Corri la polizia è appena entrata a Coverciano". L'informatore ha fatto il suo lavoro con precisione. In quell'indimenticabile ritiro il mio capo in Nazionale è il CAPO, di ritorno dopo 6 anni di infami accuse a lui rivolte da INFAMI». Inizia così il post su Facebook di Alessandro Antinelli, inviato Rai per la Nazionale di calcio, nel ricordare il collega Ignazio Scardina, scomparso questa mattina dopo una lunga malattia.

Una malattia legata alla sofferenza per la vicenda Calciopoli, secondo alcuni colleghi, che lo ricordano sui social non senza polemiche. 
«Il corpo reagisce di scatto all'emergenza, due minuti e sono vestito ma non posso andare da solo. Lo chiamo subito. 5.35: " Igna c'è la polizia a Coverciano dobbiamo correre." Ovviamente e comprensibilmente stava dormendo. Risposta:" So tutto! sono sveglio da un bel po' ci vediamo nella hall dell'albergo tra 10 minuti". Già rido. La situazione sarebbe drammatica ma il CAPO ha questo potere. Me fa ride' anche quando ci sarebbe da piagne. Comunque alle 5.50 sono nella hall. Lui, ovviamente, non c'è. Ore 6.00 lo chiamo. Ecchecazzo ma quando scende?!Niente. Ore 6.05 " Igna hai fatto? Ti sto aspettando!". Risposta:" A Sandri' non so che camicia mettermi sara' una lunga giornata... Sono indeciso!". Mentre il mondo cade a pezzi lui si prende il suo tempo per scegliere la camicia».

«Se esiste ( e non la conosco ) una adeguata tecnica letteraria per chiudere un racconto mi dovrei fermare qui per descrivere cosa è stato per me Ignazio Scardina - conclude Antinelli - Aggiungo solo che al prezzo di 4 multe per eccesso di velocità alle 6.15 eravamo a Coverciano e che ce ne siamo andati (anche perché c'era una camicia da cambiare) intorno alle 22. Avrò fatto a occhio e croce 800 collegamenti per tutte le trasmissioni Rai. Non ce l'avrei mai fatta se non ci fosse stato lui a darmi serenità e un sorriso».

© RIPRODUZIONE RISERVATA