Roma, un biennio di numeri choc: Mourinho riparte quasi da zero. «Nessuno ha più fame di vittoria di me»

Roma, un biennio di numeri choc: Mourinho riparte quasi da zero. «Nessuno ha più fame di vittoria di me»
di Stefano Carina
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Lunedì 14 Giugno 2021, 07:35 - Ultimo aggiornamento: 15 Giugno, 10:17

«C’è molto lavoro da fare». Poche parole ma mirate. Mourinho ha le idee chiare: ripartire non sarà semplice. Perché per togliere l’assuefazione al piazzamento (che tra l’altro nell’ultimo triennio nemmeno è stato conseguito, avendo mancato la qualificazione alla Champions) e sostituirla con l’idea di vittoria («Non ho mai conosciuto una persona che ha più voglia di vincere e più passione di me. Vado avanti per passione, fame e voglia») ci vuole tempo. E non va lasciato nulla al caso. 
DIFESA DA RICOSTRUIRE 
I numeri dell’ultima Roma, gli regalano ampio margine di miglioramento. Nel biennio di Fonseca più di una gara persa su 4 (27 su 101, il 26,7%), 139 gol subiti, comprese le coppe, di cui 76 concessi nell’ultima stagione, diluita in 53 gare (media 1,43). Quello che balza agli occhi, soprattutto in campionato, è il rendimento alterno tra casa e trasferta. Rimanendo in tema di gol subiti, sono stati 58 in 38 gare: appena 18 all’Olimpico (0.95 di media) ben 40 (2.11) fuori. Spostandoci su quelli segnati, il trend segue questa dicotomia nefasta: 42 reti all’attivo in casa (2.21) e 26 in trasferta (1.37). Con questi numeri impossibile non avere un rendimento a targhe alterne: 43 punti sono stati ottenuti nelle gare casalinghe (3° rendimento torneo) e 19 in quelle esterne (14°). Anche senza pubblico, è come se la Roma lontana dalla Capitale si sentisse meno sicura. E questo non può che essere spiegato con una mancanza di personalità, confermata poi negli scontri diretti: appena una vittoria (contro la Lazio) in 12 gare, con 7 punti ottenuti sui 36 disponibili contro le prime sei della classifica. Per sopperire a questa carenza, non è un caso che Mourinho stia cercando di acquisire calciatori con spiccato carattere: Xhaka ne è l’emblema. 
FISICITÀ 
Personalità fa rima con fisicità. Che la Roma non sia una squadra che fa dell’atletismo la sua caratteristica migliore, si evince già dalla composizione della rosa. Se il dato dei chilometri percorsi di media in 90 minuti (la Roma è decima in serie A con 108.394) si presta a diverse e controverse interpretazioni, un altro dato fa riflettere: la squadra cala spesso nella ripresa. Ne sono conferma sia il 53% dei gol segnati nel primo tempo rispetto al 47% nel secondo, ma anche il fatto che il 36% delle reti subite siano arrivate nella prima frazione mentre il 64% nella seconda. E non finisce qui. Undici volte nell’ultimo campionato la Roma si è trovata sotto nel risultato nelle gare giocate in trasferta: alla fine 2 sole rimonte fino ad ottenere un pareggio (mai una vittoria) e 9 sconfitte. Senza contare il crollo tra il girone d’andata e quello di ritorno: 37 punti al giro di boa (e terzo posto), appena 25 nelle restanti 18 partite. Che la squadra abbia patito un deficit legato agli infortuni è nei numeri: 119 ko nell’ultimo biennio (tra muscolari e traumatici, comprensivi delle ricadute): 54 nel primo anno, 65 nel secondo, dei quali il 70% è stato di natura muscolare. 
TECNICA E RINFORZI
Si dovrà poi lavorare e non poco sugli aspetti tecnico-tattici.

Il passaggio dalla difesa a tre a quella a quattro, necessiterà esercitazioni, soprattutto per i due terzini abituati sinora ad esser protetti da tre centrali. Ma la mano di Mou, dovrà andare a occuparsi anche dei particolari, che spesso in un campionato come quello italiano fanno la differenza. Lo «0» in casella alla dicitura gol su punizione diretta o indiretta nell’ultima stagione in serie A va quanto prima cancellato. Il mercato, invece, dovrà regalare allo Special One più possibilità di cambiare la partita in corsa di quante ne ha avute Fonseca. Gli appena 3 gol siglati dalla Roma con giocatori subentrati dalla panchina (l’ultimo quello di Pedro nel derby contro la Lazio) in campionato, ne è la riprova. Per intenderci: Caicedo, da solo, ne ha fatto uno in più. 

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