COSA È ACCADUTO
L’istruttoria, una delle attività che rientra nei poteri di vigilanza delle Leghe da parte del presidente della Figc, prende il via dalle parole del numero uno del Genoa, Enrico Preziosi che aveva parlato di «non correttezza» della procedura di un’elezione per la quale, secondo statuto, ci sarebbe voluto lo scrutinio segreto e che invece avvenne per acclamazione. Il presidente dei rossoblù è stato ascoltato dalla Procura che ha acquisito anche l’audio di quella assemblea. Anziché la maggioranza qualificata a scrutinio segreto, Micciché aveva bisogno dell’unanimità per essere eletto, come prevede lo statuto per evitare il conflitto di interessi di chi ha ricoperto incarichi in istituzioni private di rilevanza nazionale in rapporto con i club o i loro gruppi di appartenenza. Lo scrutinio segreto fu accompagnato dalle dichiarazioni pubbliche di voto (tutte a favore di Micciché). Nell’occasione l’allora commissario della Lega di A, Giovanni Malagò chiese al notaio Giuseppe Calafiori se la procedura fosse valida e ricevette risposta affermativa. Si votò e Micciché venne eletto per acclamazione, le schede non vennero scrutinate e sono tuttora custodite nell’urna elettorale sigillata e firmata dal presidente dell’assemblea Malagò, dal segretario Stincardini e dal giudice sportivo Mastrandrea. Questi ultimi due, peraltro, nulla hanno eccepito sulla validità della votazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA