La serie A va in pressing sul Governo: «Aprite ai mille». Ultime due giornate con il 10-15% di pubblico

La serie A va in pressing sul Governo: «Aprite ai mille». Ultime due giornate con il 10-15% di pubblico
di Emiliano Bernardini
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Giovedì 15 Aprile 2021, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 18:08

Lo scudetto con i tifosi. La serie A vuole ritrovare suoni e colori. Il pressing è già iniziato. D’altronde l’assist del Governo era troppo succulento per non essere sfruttato. Il presidente di Lega, Paolo Dal Pino subito dopo l’ok di Palazzo Chigi al 25% dei tifosi per l’Europeo ha subito alzato la mano: «Ci aspettiamo che già dalle prossime partite si possa tornare ad ospitare perlomeno mille spettatori, un numero pari a quello col quale abbiamo aperto la stagione e in grado di garantire ampio distanziamento in strutture all’aperto». Ieri in via Rosellini a Milano c’è già stata una riunione operativa per non avere punti scoperti. Ogni settimana verrà fissata una riunione per studiare il cammino. Oggi il numero uno della serie A, insieme al presidente della Figc, Gabriele Gravina andrà (ore 11) dalla sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali. Motivo? Chiede che si apra ai tifosi anche per le partite della massima competizione, appunto. 

LA STRATEGIA
I 20 presidenti di A hanno già messo a punto un possibile iter.

Ritorno dei famosi mille per le ultime giornate. E magari con il favore della curva dei contagi aprire anche al 10-15% per le ultime due. Un possibile test anche in vista dell’Europeo. Chiaro che dovranno essere messe in campo dell’app per facilitare l’ingresso e tutta un’altra serie di strumenti che garantiscano la conservazione e il tracciamento del dato in tutta sicurezza. Esperimento già provato con successo a Udine. Diciamolo sinceramente: non sarà affatto semplice. Questo perché il Governo finora è stato categorico sul no. A Palazzo Chigi temono, come già sta succedendo, che aprire al calcio scaturisca poi le proteste degli altri settori. Un conto l’Europeo, una vetrina importante da non lasciarsi sfuggire. Un conto il campionato. Questo il numero uno Dal Pino lo sa benissimo ed è per questo che finora si è mosso in maniera molto soft. Forzare la mano avrebbe dato il risultato opposto. Ecco perché si è scelto di aspettare il momento opportuno. Ora però il pressing sarà intenso. La Lega di A vuole fare leva sul fatto che nelle 5 giornate (fino al 25 ottobre) in cui le porte sono state aperte non è verificato nessun cluster. Tutto è sempre filato liscio. Inoltre si tratta si un evento all’aperto dove il contagio è molto meno probabile. D’altronde nei parchi cittadini non c’è un limite d’accesso. 

MALAGÒ: «ORA BASKET E VOLLEY»
E in fila dietro al calcio ci sono già basket e pallavolo che chiedono di far tornare a vivere i palazzetti. «Esprimo totale supporto ai presidenti di Fip e Fipav, Petrucci e Manfredi, condividendo in pieno la loro richiesta di considerare la presenza del pubblico anche per partite di queste due discipline. Sono sicuro che il Governo, dopo la significativa apertura relativa agli Europei di calcio, considererà l’istanza con l’apprezzata sensibilità che ha dimostrato in queste ore, con la speranza che possa regalare un ulteriore segnale di speranza a tutto il movimento sportivo per concretizzare la tanto attesa e auspicata ripartenza» ha sottolineato il presidente del Coni, Giovanni Malagò.

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