Gol di Acerbi, Marelli: «C'è la certezza che sia davanti a Nikolaou. Gara da ripetere? No, non è un errore tecnico»

Gol di Acerbi, Marelli: «C'è la certezza che sia davanti a Nikolaou. Gara da ripetere? No, non è un errore tecnico»
di Salvatore Riggio
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Lunedì 2 Maggio 2022, 12:32 - Ultimo aggiornamento: 4 Maggio, 11:58

Sta facendo discutere il gol realizzato da Acerbi, quello che ha permesso alla Lazio di vincere 4-3 in casa dello Spezia, sabato 30 aprile. «Possiamo fare delle supposizioni, non ci sono comunicazioni ufficiali a riguardo. Da quello che è emerso in questi due giorni, non è stato tenuto conto della posizione del portiere, di Provedel. Si dà per scontato che un portiere sia sulla linea della porta e sia l’ultimo difendente. Invece, si dovevano considerare gli altri due giocatori. Questo perché Provedel era davanti a loro», ha detto Luca Marelli, ex arbitro e oggi talent arbitrale a Dazn.

Spezia-Lazio, sospesi Pairetto e Nasca

Cosa si può supporre da tutto questo?
«Si può supporre che non sia stata presa in considerazione la posizione del portiere dello Spezia.

Però, possiamo fare solo delle supposizioni perché non abbiamo elementi certi. Non sappiamo cosa sia accaduto nella comunicazione tra Pairetto e Nasca».

Lei che sensazioni ha?
«Adesso abbiamo la certezza che Acerbi sia al di là del penultimo difendente, Nikolaou e al di qua di Reca, ultimo difendente. Abbiamo tracciato delle linee a Dazn e abbiamo fatto vedere tutto questo. Provedel è il terz'ultimo difendente».

In sostanza, l’errore è nel tracciamento della linea?
«Quella è stata una delle ipotesi, una mia supposizione. Non c’è stato chiarimento su questa vicenda e questa è la più logica, quella dell’errore del tracciamento della linea. Mancano, però, comunicazioni ufficiali».

Come è possibile che al Var ci sia stato un errore del genere?
«C’è una spiegazione logica, che non per forza è quella corretta. È consuetudine pensare che il portiere sia sulla linea di porta. Sono certo che l’Aia chiarirà questo episodio. Magari non adesso, a fine campionato, in sede di resoconto su cosa sia accaduto. Ribadisco, io sto illustrando delle ipotesi».

Ma tecnicamente la partita si può ripetere?
«No, pagina 7 del protocollo Var. Qui c’è scritto che una gara non può essere invalidata a causa di un malfunzionamento della tecnologia Var; decisione di non rivedere un episodio; visione di un episodio non rivedibile e, questo è il caso, decisione sbagliata che ha coinvolto il Var. Dato che il Var è un arbitro, è considerato un errore di valutazione. Che non porta a un errore tecnico anche se venisse ammesso».

In generale, come giudica l’operato della classe arbitrale in questa stagione?
«Ogni anno si dice che è la stagione peggiore, ma Gianluca Rocchi si è trovato in una situazione complicata al suo primo anno. Quella di dover operare in ottica di ringiovanimento. Non si sono avuti a disposizione diversi arbitri per vari motivi. Poi ci sono stati degli errori, inutile negarlo. Ma sono errori fisiologici di quando si riparte. Rocchi sta utilizzando molto arbitri esperti, però ha lanciato una quantità infinita di giovani: Sozza, Marinelli, Massimi. Li ha valorizzati lui sostanzialmente. Non solo. Ha dovuto rischiare altri giovani».

Perché si è arrivati al punto di dover ringiovanire la classe arbitrale?
«Per molti anni Can di A e Can di B sono state divise ed è mancata la crescita dei giovani. Gli errori più gravi li hanno commessi gli internazionali. Perché possono sbagliare anche loro. Magari a parte Serra, ma è un episodio particolare. Anche nelle gare migliori di Collina ci sono uno o due errori. Detto questo, secondo me la stagione non è negativa».

Perché quello di Serra, in Milan-Spezia 1-2 del 17 gennaio, è un errore particolare?
«Perché ha determinato un risultato, un “crucial mistake”.  Quello di Torino-Inter, fallo di Ranocchia in area su Belotti, è molto grave ma non possiamo ipotizzare come sarebbe potuta terminare la partita».

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