Giocare le coppe costa in campionato, un alibi tutto italiano

Giocare le coppe costa in campionato, un alibi tutto italiano
di Gianfranco Teotino
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Martedì 16 Marzo 2021, 07:35 - Ultimo aggiornamento: 11:17

Quante volte avete sentito dire che è inevitabile che le squadre impegnate al giovedì in Europa League poi paghino pegno in campionato? È uno dei luoghi comuni più frequentati da addetti ai lavori e giornalisti, una giustificazione sempre pronta per l’uso, utile persino a spiegare l’inspiegabile. Perché poi in genere nessuno si prende la briga di andare a verificare che cosa succede davvero non solo in Italia, ma anche negli altri Paesi. Ebbene, che ci crediate o no, delle sedici formazioni in campo giovedì scorso in Europa League, domenica hanno perso soltanto Roma e Milan. Anzi no, per la precisione è stato sconfitto pure il Tottenham, ma nel derby con l’Arsenal, altra reduce dalle fatiche di Coppa.
SOLO LE NOSTRE
Forse questa è stata una settimana abbastanza eccezionale, è difficile che si ripeta sempre un simile exploit degli stakanovisti (si scherza) del giovedì. Ma tant’è. A parte le due italiane e la squadra di Mourinho e fermi i campionati in Scozia e Norvegia, dove giocano i Rangers e il Molde, il bilancio delle altre undici europaleghiste è il seguente: dieci vittorie e un pareggio. In Inghilterra, detto di Arsenal-Tottenham, il Manchester United ha vinto per 1-0 la sfida con il West Ham, a sorpresa in lotta per la Champions (è quinto). In Spagna il Granada ha battuto 1-0 la Real Sociedad che lo precede in classifica e il Villarreal è andato a vincere per 3-1 sul campo dell’Eibar. In Ucraina la Dinamo Kiev ha superato in trasferta lo Zorya per 2-0, mentre lo Shakhtar ha rifilato un 4-0 al Desna. Le altre: l’Ajax ha regolato lo Zwolle per 2-0, lo Slavia Praga ha vinto per 3-0 in casa del Boleslav e sempre in trasferta l’Olympiakos ha liquidato per 3-1 il Larissa e la Dinamo Zagabria ha travolto per 5-0 il Varazdin. Tutti punteggi alti, che testimoniano di partite giocate al massimo fino alla fine. Soltanto lo Young Boys in Svizzera è stato bloccato sul 2-2 a San Gallo.
FATTORE MENTALE
Altro che febbre del giovedì sera. Le altre vincono. E naturalmente corrono. Con le maxi rose e i sistemi di preparazione attuali non si può pensare che tre partite alla settimana siano un problema. Semmai il peso dell’Europa sulle prestazioni domestiche può essere più mentale che fisico. Specialmente a livello di Champions e quando le partite diventano decisive, si richiede un livello di concentrazione molto alto. Peraltro, atleticamente, giocare di sabato in campionato e di martedì in Coppa è esattamente lo stesso che giocare di giovedì in Coppa e domenica in campionato. Talvolta capita che chi gioca in Champions paghi qualcosa nel turno precedente all’appuntamento europeo: o perché magari gli allenatori esagerano con le rotazioni per preservare i migliori o perché la testa è già alla sfida internazionale. Più difficilmente dopo. Non è un caso che Juventus, Porto, Siviglia e Borussia Dortmund, impegnate martedì in scontri equilibratissimi in Champions, abbiano tutte vinto nel weekend, mentre nel turno precedente Siviglia e Dortmund erano cadute.
L’insostenibilità dell’Europa, Europa League soprattutto, è una scusa insostenibile.

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