Gigi Buffon saluta la Juve, e questa volta sembra definitivamente. Ma lo storico portiere bianconero ha ancora tanto da raccontare: «Negli ultimi due anni non sono stato un giocatore centrale: non era scontato per uno come me e non era semplice adattarsi, ma penso di averlo fatto con entusiasmo e di aver superato la prova», così il portiere della Juventus Buffon racconta il suo ritorno in bianconero da dodicesimo e non più da titolare.
L'impegno
«Quello che sono sicuro di aver dato alla Juve - ha proseguito il portiere - è stato il massimo della professionalità, della serietà e dell'affidabilità.
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«Credo che questi due anni, al di là del fatto che il mio ruolo da giocatore non fosse centrale, non fossero scontati per uno come me e che non fosse così facile riuscirsi ad adattare - aggiunge il portiere, campione del mondo con l'Italia nel 2006 -. Invece penso di averlo fatto con grande entusiasmo. Prima di tutto per rispetto di me stesso, ho 43 anni, mi sento un uomo e un uomo deve comportarsi come tale, non da ragazzino. Poi per tutti quelli che avevano fiducia in me, coi quali avevo stretto un patto d'onore, da uomini, e cioè che avrei ricoperto volentieri questo ruolo. E poi per i miei compagni, per il rapporto bellissimo che ho con tutti», ha concluso.
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